Vezzano Ligure, Locorotondo, Lissone. E poi ancora Mezzenile, San Donà di Piave, Bracciano. Ma anche e soprattutto Vernole, San Pietro in Lama e Palmariggi. Sono tanti, ma potrebbero essere ancora di più le Pro Loco che hanno voluto rendere omaggio alla lingua che in ogni luogo, un tempo, era conosciuta proprio da tutti, mentre oggi va un po’ perdendosi: il dialetto. Manifestazioni, letture di poesie, arte. Il dialetto, nella giornata di oggi, è stato "onorato" e "omaggiato" in più forme, in tutta Italia, mentre a Roma si è lavorato per l’istituzione della Giornata Nazionale dei Dialetti e delle lingue minori, prevista, possibilmente per il 17 Gennaio di ogni anno. L’iniziativa è stata annunciata nel corso della Conferenza Stampa realizzata per lanciare con il premio letterario "Salva il tuo dialetto" l’appello per salvaguardare le lingue locali a cura dell’Unione Nazionale Pro Loco d'Italia (UNPLI), Legautonomie Lazio e Centro di documentazione per la poesia dialettale "Vincenzo Scarpellino".

Anche alcuni Comuni della Provincia di Lecce, come già anticipato, hanno partecipato all’iniziativa, realizzando, grazie alle Pro Loco del territorio, incontri e manifestazioni per esprimere la propria voglia di non "abbandonare" la lingua che oggi sembra essere solo quella dei nonni o comunque di pochi. A San Pietro in Lama è stata organizzata la Lettura nelle scuole elementari di poesie dialettali di autori salentini. A Palmariggi, la declamazione di poesie dialettali di autori locali con intervalli di musica popolare e proiezione della commedia teatrale in vernacolo salentino "Oh che famiglia!". A Vernole l’incontro in collaborazione con l’Istituto Comprensivo, la Pro Loco ha organizzato un incontro con gli alunni delle classi quarta e quinta elementare che declameranno poesie di poeti dialettali.
A Vernole, oltre alla partecipazione dei genitori degli alunni e degli altri cittadini, il Presidente della Pro Loco Livio De Carlo, autore tra l’altro di alcune poesie declamate dai ragazzi, ha invitato i genitori a non togliere "l’abitudine al dialetto" ai propri figli.
Solo in questo modo la tradizione linguistica non andrà persa.
Intanto, sono state fissate le linee guida per gli anni a venire. Per la data del 17 Gennaio i comuni sono chiamati a intraprendere azioni concrete quali: raccolta di libri in e sui dialetti, di testimonianze video ed audio, convegni, rappresentazioni teatrali, letture pubbliche di poesia, giochi di strada, ecc.
"Nu facimu sparire lu dialettu" direbbero i leccesi. E tutti gli altri?