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Hanno voluto spezzare le matite. L’hanno fatto con i kalashnikov

Data: 08/01/2015 - Ora: 15:36
Categoria: Cultura

je suis charlie

Il Movimento Nonviolento sui fatti di Parigi

Sono così deboli che hanno avuto paura di un disegno, così vigliacchi, che hanno avuto bisogno di coprirsi il volto. La reazione della Francia e del mondo civile è stata immediata, spontanea. Migliaia di matite sono state innalzate nelle piazze. Nel giorno dell’orrore, questa simbologia ci sembra la più significativa: matite contro kalashnikov, cultura contro morte, nonviolenza contro barbarie.

E’ stato un attacco terroristico o un atto di guerra? L’uno e l’altro insieme poiché guerre e terrorismo si alimentano reciprocamente, anzi sono la stessa cosa: la guerra è terrorismo su larga scala, e il terrorismo è un atto di guerra contro l’umanità.

E’ stata un’azione militare, con addestramento militare, freddezza militare, strumenti militari.

Forse ora si capirà che l’impegno antimilitarista è quanto mai attuale. E’ necessario spezzare tutti i fucili: i loro kalashnikov e le "nostre" bombe che insanguinano la Siria, la Libia, l’Iraq e molti altri Paesi del mondo.

Stiamo dalla parte delle vittime, che oggi sono giornalisti e poliziotti. Ma sono anche i civili dei Paesi dove è stata esportata la "guerra al terrorismo", che invece il terrorismo sta alimentando.

Contro la spirale guerra/terrorismo/guerra/terrorismo la nonviolenza è l’unica risposta efficace.

La nostra "Carta" dice che il Movimento Nonviolento "opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell’uccisione e della lesione fisica, dell’odio e della menzogna, dell’impedimento del dialogo e della libertà di informazione e di critica".

E dunque oggi più che mai è tempo di opporsi all’oscurantismo con la satira, al fondamentalismo con la dissacrazione, ai proiettili con i libri, alle bombe con l’informazione, all’orrore con la bellezza, all’ignoranza con la cultura, alla bestialità con l’umanità, al clericalismo con l’ironia, e i protagonisti principali di questa opposizione nonviolenta sono i giornalisti, gli insegnanti, gli studenti, gli scrittori, i registi, i musicisti e gli artisti, donne e uomini.

Ora è il momento del lutto, perchè ancora una volta sono state uccise delle persone utilizzate come simboli. Da domani sarà il momento dell’intelligenza e dell’apertura per non cadere nella trappola della violenza e per costruire una civiltà della convivenza.

Da parte nostra la risposta costruttiva a questa ennesino orrore non può essere che il rinnovato impegno per rafforzare il Movimento Nonviolento e il lavoro culturale della rivista cartacea e in rete Azione nonviolenta. Le nostre matite contro i loro fucili.

Autore: Movimento Nonviolento www.nonviolenti.org

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