Più volte, durante quest'anno liturgico, la Chiesa ci ha offerto da imitare, nel Vangelo di Luca, l'Annunciazione del Natale di Gesù, comunicato dall'Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria. In noi cristiani tale notizia genera la speranza che Maria, accettando di divenire la madre di Gesù, nostra Salvezza, consenta la realizzazione del Mistero frontale del nostro
credo: Dio si fa uomo e viene ad abitare tra noi. In questa quarta domenica d'Avvento scegliamo di approfondire l'espressione conclusiva dell'Angelo Messaggero alla Madonna: "Nulla è impossibile a Dio".
A prova di ciò, Elisabetta, sterile, ha concepito da sei mesi, e, per la stessa potenza divina, Maria genera Gesù restando vergine, anche dopo il parto.
Solo il diniego dell'uomo che si pone di traverso alla volontà di Dio, riesce ad opporsi al Tutto Santo, in modo inconvertibile (ed è l'inferno).
Maria, accogliendo il disegno del Signore, di certo troppo alto per essere inizialmente comprensibile, trasforma il Verbo (Parola divina, viva in lei) in Gesù Cristo, Dio fatto uomo.
Il Bambino, avvolto in umili fasce e deposto in una mangiatoia, è Colui che ha lasciato il Cielo e tutte le prerogative divine, per diventare un essere umano, passibile di persecuzione e morire martire per Amore nostro, sulla Croce. Il Natale Cristiano non si evidenzia in un quadro arcadico commuovente, bensì evidenzia il dramma del nostro Dio, che troppo ci ama per rinunciare ad avere con Sé eternamente l'uomo, sua creatura... e quindi paga la nostra salvezza spogliandosi, per noi, di tutto, anche della Sua vita...