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Data: 02/10/2014 - Ora: 09:38
Categoria:
Politica
A parlare è Silvio Cataldi, responsabile provinciale di Cgil - Sanità
«Il Piano di riordino ospedaliero? Non stravolge quasi nulla, solo 9 posti letto in meno. Tutto il resto saranno trasferimenti e accorpamenti. Il polverone che è stato sollevato sono strumentalizzazioni politiche e guerre di campanile, solo in parte condivisibili». A parlare è Silvio Cataldi, responsabile provinciale di Cgil - Sanità.
Nei giorni scorsi, nell’incontro con i sindacati, l’assessore regionale Donato Pentassuglia ha comunicato che il Piano è pronto nelle sue linee essenziali. E il governatore Vendola ha detto che andrà avanti, che non si farà piegare dalle logiche della campagna elettorale a scapito delle esigenze del territorio. Nonostante tutto, Pentassuglia ha promesso che avvierà una campagna di ascolto del territorio: amministratori, associazioni e sindacati.
«Pur avendo l’unità operativa nel luogo di nascita», è convinto Cataldi, «la donna segue il suo ginecologo, magari in un altro ospedale. Quindi il trasferimento di Ostetricia non è una questione di disagio, ma di campanile, strumentalizzata politicamente e in parte si può anche comprendere».
Secondo il sindacalista della Cgil, il territorio dovrebbe accogliere questo Piano di riordino con estrema soddisfazione «perché – dice - è impensabile che gli ospedali siano sovrapponibili; devono essere integrabili».
E spiega: «Intanto se Ostetricia si trasferisce a Galatina, bisognerà fare a meno dei posti letto oggi dati in convenzione alla clinica privata "San Francesco". Molti servizi invece verranno implementati, come l’Utin, l’unità di terapia intensiva neonatale, molto utile a Galatina, visto che oggi c’è solo a Lecce e a Tricase. Mentre ci sarà un aumento di posti letto all’unità coronarica di Copertino».
Nel Piano di riordino Cataldi vede per esempio un taglio di razionalità nell’aumento di posti letto alla Rianimazione di Gallipoli, che passano da 4 a 8.
«Così come sono d’accordo con la previsione dell’apertura delle Lungodegenze che finora sono rimaste chiuse», aggiunge Cataldi, «Al "Sacro Cuore" di Gallipoli ci saranno 28 nuovi posti letto. E ancora a Gallipoli arrivano 48 posti letto per Ortopedia-traumatologia (prende corpo il progetto del Dipartimento di Ortopedia). Ovviamente chiuderà l’Ortopedia di Casarano».
E conclude, « Se è vero, come si dice, che si vuole fare un ospedale unico fra Casarano-Gallipoli e Copertino-Galatina (con le unità distribuite sui due comuni), il Piano dovrà prevedere una sola Geriatria, una Pneumologia, una Lungodegenza e una sola Ostetricia per struttura».
A quanto è dato di capire, il perno del Piano, ruota sull’integrazione fra i due poli: Copertino-Galatina e Casarano-Gallipoli, che non possono essere ospedali-fotocopia.
Adesso sta a Pentassuglia riuscire a convincere le forze politiche, soprattutto del suo partito.
Autore: www.salutesalento.it
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