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Inchiesta. Incidenti in moto: preferibile una buona teoria

Data: 29/06/2017 - Ora: 15:26
Categoria: Attualità

moto

I ragazzi del Virgilio Redi hanno intervistato cittadini e una titolare di scuola guida sui pericoli


Il tasso di incidenti in moto in Italia si è ridotto negli ultimi anni, ma è comunque sempre elevato. È comunque giusto utilizzare questi mezzi che a detta di molti sono instabili e più pericolosi rispetto alle auto? Qual è il pensiero delle persone?

Nell’ultimo anno gli incidenti in moto hanno coinvolto, secondo i dati ISTAT, circa 80.000 persone, con circa 20.000 feriti gravi. Nel 50% dei casi la colpa è di chi guida altri veicoli, mentre per il 25% la causa è rappresentata da infrastrutture inadeguate, strade dissestate e un numero ridotto di controlli da parte delle forze dell’ordine. Disattenzione, poca lucidità alla guida e mancanza di adempienza delle norme stradali sono le principali cause di questi incidenti.


Abbiamo intervistato dei passanti in Piazza Mazzini e dintorni del comune di Lecce che hanno espresso la loro opinione.
Durante le interviste si è notato che la maggior parte delle persone ha risposto negativamente un motorino o un ciclomotore perché reputati pericolosi, ma molti intervistati conoscono qualcuno che lo possiede. L’opinione pubblica su questo argomento si differenzia a seconda dell’età degli intervistati, infatti alla domanda "Pensa che i genitori debbano avere un maggiore occhio di riguardo o evitare di fare questi acquisti per i figli? E Perché?" le persone più giovani hanno risposto che i genitori non dovrebbero vietare di usare questi mezzi ma che dovrebbero responsabilizzare il proprio figlio a rispettare le norme stradali. La maggior parte degli intervistati più anziani hanno addirittura affermato che i genitori non dovrebbero acquistarli, in quanto a loro parere troppo pericolosi. Tutti gli intervistati sono informati e vengono a conoscenza molto spesso degli incidenti sul territorio. Secondo loro le cause sono molteplici: la maggioranza ha indicato come le più pericolose la velocità, la disattenzione e il mancato rispetto del codice stradale, i restanti hanno dato la colpa alle scuole guida e alle forze dell'ordine che non sono abbastanza attente alla formazione e al controllo dei conducenti di moto. "Secondo lei sono più gravi e frequenti gli incidenti su due o quattro ruote?" Buona parte delle persone ha affermato che sono più frequenti gli incidenti in auto ma più gravi quelli su due ruote in quanto meno sicure. Secondo gli intervistati le infrastrutture stradali dovrebbero essere migliorate e anche i genitori dovrebbero educare i propri figli a rispettare il codice stradale con una maggiore attenzione.

È stata anche intervistata la sig.ra Mariangela Della Gatta, titolare di un’autoscuola a Lecce, in modo da avere anche le opinioni di un'esperta nel settore:

1) Ci sono molte richieste di iscrizione alla scuola guida per patenti di ciclomotori?

"Moltissime, anche se alcuni si accingono a tenere l'esame con un quiz tramite la Motorizzazione, quindi da privatisti. Comunque nella parte pratica, è sempre meglio, per una questione di sicurezza dei genitori, che siano affidati alla parte pratica delle autoscuole, perché non si può sostituire l'istruttore di guida con un genitore, in quanto ognuno ha un'impostazione differente, e quella tecnica la dà l'istruttore. Per quanto riguarda l'esame pratico per essere adibiti alla guida di ciclomotori, bisogna tener presente che, fino a quando non si è maggiorenni, non si possono trasportare passeggeri, quindi l'equilibrio e la dimestichezza per imparare a guidare un ciclomotore lo si prende da soli in una zona protetta. Una volta imparate le manovre più basilari si verrà poi affiancati da noi dell'autoscuola per imparare in modo pratico le regole della circolazione stradale".

2) Viene spesso a conoscenza di incidenti che coinvolgono ciclomotori nel territorio?

"Ormai sono all'ordine del giorno e molto spesso anche sui giornali, ma non solo di scooter, perché le cause dovute agli incidenti stradali - la sagoma del veicolo può portarti a renderti meno visibile - sono legate alla negligenza del conducente, quali distrazioni e imprudenza. Molte volte i neopatentati, ad esempio, pensano di avere forte sicurezza, ma in fin dei conti sappiamo che alle prime armi tale esperienza non c'è, e ciò li porta ad aumentare sempre la velocità. Noi cerchiamo, con il nostro insegnamento, di evitare che avvengano incidenti e tamponamenti ma si sa che nella circolazione le 'teste' sono tante e bisogna stare attenti, oltre a sé stessi, anche al comportamento degli altri perché bisogna prevedere quello che gli altri hanno in testa".

3) Che opinione ha?

"Sappiamo che gli incidenti sono anche dovuti alla struttura della strada. Una strada con molte buche può essere causa di perdita di aderenza, aggiungendo anche la possibile presenza di acqua, ghiaccio e fango. Tutto ciò potrebbe far perdere il controllo del veicolo. La velocità è senza dubbio una delle cause principali; il conducente perché distratto, al giorno d'oggi, continuamente dal telefonino: avere il vivavoce non significa tenere il telefono con una mano e guidare con l'altra; significa invece collegare il telefono via Bluetooth alla macchina. C'è molta cattiva informazione sotto questo punto di vista. Io farei dei corsi di aggiornamento, non solo per i neopatentati, perché quelli che hanno la patente tuttora non hanno idea se la normativa è stata cambiata nel tempo, anche perché sono cambiate le tipologie di strade, i segnali. Per il resto, consiglio sempre di controllare pneumatici e freni, perché se non si fa ciò, il rischio di incidenti aumenta. Noi cerchiamo di rendere sicura la guida dei ragazzi. Tutto è personale in quanto ci sono ovviamente le persone che assorbono più lentamente, quelle un po' più paurose... ognuno ha le proprie caratteristiche, però noi le impostazioni le diamo. La circolazione di adesso non è più come quella di una volta, infatti i ragazzi che abitano nei paesi e non a Lecce, hanno problematiche nel fare gli esami qui, perché bisogna rendersi conto che ci si può trovare a guidare in una qualsiasi situazione, come Francia o Germania, bisogna avere idea di come sono composte le strade, quindi non ci si può fermare all'impostazione delle strade semplici di un paese".

4) Pensa che i genitori debbano avere un occhio di riguardo per evitare di fare questi acquisti ai figli? E perché?

"Personalmente, il ciclomotore ha delle caratteristiche limitate, ovvero ha una potenza 50 e velocità massima 45 km/h, poi è ovvio che il veicolo non deve essere elaborato. Al giorno d’oggi sta nella coscienza dei genitori capire che loro non si possono sostituire all'insegnamento strutturale di un ragazzo; non possono sostituirsi all'insegnamento di un tecnico, quindi io consiglio loro di dare in mano ai ragazzi una preparazione. Poi credo che l'aiuto dei genitori venga dopo il nostro percorso di guida, quindi il mio consiglio è quello di insistere sulla preparazione teorica, perché prima della pratica viene la teoria".

5) Quindi, secondo lei, quali sono le cause di incidenti e in alcuni casi delle morti?

"Sicuramente gli incidenti stradali sono causati da quattro fattori principali: il primo riguarda le condizioni dell'asfalto che influiscono sull'aderenza dei pneumatici, quindi quando non si ha la corretta aderenza sull'asfalto, automaticamente aumenta lo spazio di frenatura, e avvengono gli incidenti stradali; la seconda causa è sicuramente legata alle condizioni del veicolo, tra cui le condizioni dei pneumatici come ad esempio la pressione che può non essere quella stabilita dalla casa costruttrice. In questo caso se un pneumatico è più sgonfio ,nella fase di frenatura, durante condizioni di pioggia, l'acqua rimane intrappolata all'interno del pneumatico che non riesce a espellerla, e quindi può essere causa di incidente. Oppure camminare con un battistrada che ha uno spessore diverso rispetto a quello minimo stabilito dal codice della strada (1,6 mm per gli autoveicoli, 1 mm per i motocicli e 0,5 mm per quanto riguarda i ciclomotori). Un'altra causa legata alle condizioni del veicolo è quella dell'impianto frenante, che deve essere sempre efficiente, se si cammina con freni che hanno pasticche o ganasce usurate, lo spazio di frenatura aumenta, e dunque può avvenire un tamponamento; poi ci sono tutte le cause dovute al conducente, e alcune legate al veicolo sono proprio dovute dal conducente, perché se pasticche e ganasce sono consumate, è sì causa del veicolo, ma tali pasticche e ganasce non sono state sostituite in tempo dal conducente. Altri fattori legati al conducente sono quelli di distrazione: infatti non si guida se sotto effetto di farmaci, ma non perché sia la legge a vietarlo, bensì perché nelle controindicazioni dei medicinali è sconsigliato mettersi alla guida. L'alcool è un problema molto serio, anche perché non c'è tolleranza da parte della legge. Un consiglio è quello di mettersi d'accordo con un amico, e fare in modo che uno beva una sera, e l'altro un'altra volta. Questo è un problema importante soprattutto nel periodo estivo, in quanto tra discoteche e locali, le bevande alcoliche sono fra le più diffuse tra i giovani. Per cui ben venga il controllo stradale, perché non è neanche giusto che una persona che ha bevuto vada a sbattere con un'auto di una famiglia innocente, causando morti".

6) Secondo lei sono più gravi e frequenti gli incidenti su due o quattro ruote?

"Dipende sicuramente dalla velocità dell'impatto; è sicuramente più a rischio il veicolo a due ruote, perché al momento della caduta, a qualsiasi velocità, il conducente può sempre farsi male perché non c'è la struttura metallica intorno. Con un veicolo a quattro ruote può avvenire il contatto soltanto con le cose materiali, ma a causa delle lamiere sottili ci si può comunque far male, ed è per questo che esistono dispositivi come airbag e cinture di sicurezza".

7) Quali soluzioni proporrebbe?

"Sicuramente aumenterei i controlli da parte del nostro ordine pubblico, perché in base alla loro pressione, le persone si comportano ovviamente di conseguenza. Per i ragazzi invece bisogna soffermarsi molto sul senso della prudenza, di informarsi, nel caso non lo si fosse, presso le autoscuole o privati per ottenere informazioni sulla sicurezza stradale. Noi stiamo qui per questo, facciamo anche dei corsi sulla sicurezza stradale. Infatti sono molte le cose che non si sanno in questo ambito, ad esempio il primo soccorso che deve essere fatto anche ai pedoni per strada, dunque deve essere un'informazione comune tra chiunque. Capita molto spesso che, nel caso di incidenti con scooter, il conducente sbatta la testa per terra e i soccorritori, che non sono a conoscenza delle regole di primo soccorso, tolgono prima di tutto il casco, che è invece utile in caso di trauma cranico in quanto effettua azione di compressione".

Autore: Samuele Avventuroso, Gabriele Gravili, Gianluigi S

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