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Data: 05/07/2017 - Ora: 12:55
Categoria:
Attualità
Dall'inchiesta si evince che si usa molto ma si è pronti a farne a meno
Al giorno d’oggi l’utilizzo degli smartphone è diffuso in larga scala: persone di ogni età, dai bambini agli anziani ricorrono agli strumenti che l’era tecnologica moderna offre, in modo da accedere con maggiore facilità e immediatezza alle attuali forme di comunicazione, informazione e di svago. Noi ragazzi del progetto Alternanza Scuola-Lavoro siamo tornati nei pressi del centro storico di Lecce, per raccogliere le opinioni delle persone a riguardo.
Negli ultimi tempi è sorto nell’opinione pubblica un nuovo dubbio: le nuove tecnologie creano dipendenza? A questo dubbio è seguito il dibattito che trova spazio in ogni giornale e programma televisivo e che considera la pericolosità di un utilizzo sconsiderato delle apparecchiature elettroniche moderne. Alla tesi della pericolosità degli strumenti tecnologici moderni sono soprattutto i più anziani, che non essendo nativi digitali non hanno lo stesso rapporto con le tecnologie moderne che invece hanno i millennials. Infatti, molti anziani non posseggono smartphone ma soltanto telefoni cellulari, con il solo scopo di usufruire delle funzioni basilari. Inoltre, la maggior parte di loro si rivela favorevole alla diffusione delle nuove tecnologie, a patto che vengano usate con razionalità e buon senso. In caso contrario, ne si diventerebbe totalmente dipendenti.
Non mancano, però, gli accaniti sostenitori della tesi sulla dipendenza dai telefoni: tra essi vi sono anziani, ma anche i più giovani, che non si rivelerebbero essere poi così toccati se l’era tecnologica corrente dovesse, un giorno, volgere al termine. A questa versione si affianca una visione quasi apocalittica sugli attuali rapporti sociali tra le persone che stanno venendo ormai cancellati per via dell’ossessivo uso degli smartphone ovunque, anche quando non ci sia il reale bisogno di usarlo, da parte di utenti ‘lobotomizzati’, "che preferiscono scambiare messaggi con altre persone che si trovano dall’altra parte del mondo piuttosto che parlare con chi hanno accanto". Ragion per cui questo vasto gruppo di persone preferirebbe ritornare in un’epoca precedente a questa, in cui le tecnologie non si sostituivano ai rapporti sociali e alle azioni concrete.
La maggior parte delle persone, però, preferisce non sbilanciarsi ed essere più equilibrata nelle opinioni sul tema trattato. Infatti, le tesi diffuse da questa buona fetta di individui, si traducono non in un totale ripudio delle tecnologie, bensì in un corretto utilizzo di esse, dettato dal reale bisogno. Ad esprimere questa opinione sono maggiormente i millennials, i giovani, i nativi digitali che sono cresciuti con le tecnologie, e che si sono adattati all’evoluzione dei telefoni di pari passo con la loro sorprendente velocità. Seguendo questa linea di pensiero, l’utilizzo delle apparecchiature elettroniche moderne sarebbe estremamente efficace se fatto seguendo un corretto metro di giudizio, con razionalità, senza eccederne, in modo da non isolarsi dal resto delle altre persone, mantenendo quindi i rapporti concreti sociali. Questo gruppo di persone, se le tecnologie dovessero cessare di funzionare, reagirebbe in maniera diversa rispetto ai più ‘estremisti’; infatti, molti di questi individui credono che una tale cessazione costituirebbe un grosso passo indietro per l’evoluzione.
Il progresso tecnologico avanza, forse troppo in fretta per molte persone che non riescono a stare al passo con le innovazioni che avvengono a cadenza ormai giornaliera. In questo senso i nativi digitali sono coloro che più degli altri hanno il potenziale per comprendere realmente il corretto utilizzo delle apparecchiature elettroniche e quindi per contribuire al progresso, ma è anche vero che un utilizzo sconsiderato di tali tecnologie rischia di deturpare i rapporti sociali tra le persone e di omologarle, renderle schiave di qualcosa che dovrebbe essere fonte di miglioramento.
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