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Data: 01/10/2014 - Ora: 12:56
Categoria:
Politica
Stefàno plaude all'intesa Vendola-sindaci ma le cose si complicano
"Per settimane la Tap, per bocca dei suoi rappresentanti, si è detta disposta a cambiare il punto di d’approdo del gasdotto a patto che la Regione indicasse un sito alternativo. Ora che la Regione sta lavorando a una proposta insieme ai sindaci del territorio, la Tap chiude le porte rimangiandosi l’impegno. Tutto questo è indecoroso e svela, se ce ne fosse ancora bisogno, l’approccio conflittuale e pericoloso di questa azienda al rapporto con il territorio sul quale pensa di fare affari". Perentorio l'attacco di Sergio Blasi sulla vicenda che tiene banco da mesi. Tra l'altro, Dario Stefàno dà una lettura positiva del nuovo approccio della Regione Puglia nei confronti della tutela del territorio di San Foca con l'individuazione di altro sio. "L'incontro di ieri - dice Stefàno - del Presidente Vendola con i sindaci del Salento ha confermato la totale sintonia e unità d'intenti tra la Regione Puglia e le comunità sulla tormentata questione del gasdotto TAP. Che qualcuno nel corso di questi mesi ha provato in più modi a mettere in discussione.
L'annunciato insediamento del tavolo tecnico per individuare un'alternativa alla localizzazione a San Foca apre una fase nuova nel procedimento - quello previsto dal DPR 327/2001 - che conferma quanto da mesi stiamo dicendo: la Puglia e il Salento dicono no alla TAP sulla base di motivazioni tecniche robuste. Quelle, cioè, che evidenziano il rilevante valore paesaggistico dell’area di San Foca definito dal MIBAC "un quadro panoramico di eccezionale importanza.
Quello che ancora una volta chiediamo al Governo, nonostante le improvvide dichiarazioni del Ministro Galletti e del country manager del consorzio Russo, è di correggere la rotta, imboccando la strada che possa tenere insieme "l’alta strategicità" del progetto con l’altissima valenza di un’area che nel turismo e nello sviluppo sostenibile ha il proprio futuro". In realtà quindi il governo regionale sposta l'asse delle decisioni a Roma e al consorzio Tap, ma riprende Blasi: "I sindaci e il governo regionale che in questi giorni stanno discutendo di un approdo alternativo tengano però presente che non si tratta solo di spostare la Tap da San Foca. Con questa logica ogni Comune, legittimamente, si rifiuterebbe di ospitarla. Si ragioni invece in termini di opportunità e di risarcimento ambientale per individuare il nuovo approdo. L’approdo a Cerano, nei pressi della centrale a carbone Federico II di Enel, è la soluzione più utile per creare le condizioni per la decarbonizzazione della produzione di energia elettrica in Puglia. Che resta l’unico risarcimento ambientale possibile per una terra stanca di contare i malati. Smettere di bruciare carbone come nell’800 e di subirne le conseguenze ambientali e sanitarie è l’unico buon motivo per cui comunità già colpite pesantemente potrebbero accettare il gasdotto".
Autore: Maria Nocera
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