Il bullismo è una piaga sociale, che è degenerato a partire dal duemila, a seguito alla nascita di internet e allo sviluppo dei social network, in cui uno o più individui si scagliano contro un ragazzo più debole attraverso una forma di violenza psicologica e fisica. Si può dire però che i bulli spesso sono ragazzi che vivono delle situazioni complicate,si sentono deboli e incompresi dalla società nascondendo quindi i propri problemi dietro la violenza.
Questo fenomeno però diventa una reazione a catena, in quanto, spesso, le vittime per sfogare la propria rabbia, le proprie difficoltà e complessi di inferiorità, diventano a loro volta bulli, scagliando la propria ira su altri ragazzi. Il problema però non sono solo i bulli, ma anche gli spettatori, in quanto spesso questi incitano alla violenza, oppure, testimoni di un atto di bullismo restano silenti per evitare guai; ma un gratta capo grave è che spesso le vittime decidono di non raccontare il proprio problema a professori o compagni che potrebbero aiutarli.
Proprio per questo motivo è nato il progetto MaBasta, per aiutare le vittime a superare le proprie paure e quindi aiutarle a raccontare le proprie incertezze, ma anche per aiutare questi ragazzi, perché per distruggere il fenomeno del bullismo bisogna partire dalla fonte, aiutando i prepotenti a superare le proprie preoccupazioni.

Nella prima serata del festival della canzone italiana c’è stato l’incontro da parte dei presentatori Carlo Conti e Maria De Filippi con i due fondatori del progetto MaBasta (Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti) Giorgio Armillis e Francesca Laudisa, per esprimere le loro opinioni sul fenomeno del bullismo e per valorizzare il progetto creato da questi ragazzi il 15 febbraio 2016. Il progetto partì con una serie di iniziative che servivano per far conoscere la propria proposta prima nelle scuole della città e successivamente in tutti gli altri istituti d’Italia.
L’iniziativa consiste nella creazione di bullizziotti e bullizziotte,cioè sorveglianti, sia di classe sia di istituto, per contrastare, se dovessero emergere, fenomeni di bullismo; e nella creazione di BulliBox, in cui si potranno segnalare, anche anonimamente, fenomeni di questo tipo.

L’iniziativa è stata molto valorizzata, anche grazie ai media, facendo si che nelle scuole di tutta Italia nascessero movimenti anti-bullismo, un esempio è la nascita del movimento SBAM (Stop Bullyng Adopt Music), per combattere il bullismo attraverso la musica. Oggi, grazie alla valorizzazione applicata dai media, il progetto ha ricevuto un finanziamento di 89 mila euro, per permettere l’attivazione del piano in tutte le scuole italiane.
Perché il fenomeno sia debellato basta solo che vittime e testimoni abbiano un comportamento diverso nei confronti dei prepotenti, facendo si che questi non si sentano più inferiori rispetto alla società, in modo che non usino più la violenza come metodo di sfogo.