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Data: 28/10/2016 - Ora: 12:32
Categoria:
Economia
Itp, l’indice di tempestività nei pagamenti ai fornitori
promuove l’Asl di Lecce: in Puglia nessuno fa meglio
L’Asl di Lecce è decisamente un ente "buon pagatore": un fornitore, mediamente, deve pazientare 14 giorni oltre la scadenza per vedersi liquidata una fattura. Un piccolo record certificato dagli ultimi dati dell’Itp, l’indice della tempestività nei pagamenti, diffusi da Benedetto Pacifico, dirigente del Dipartimento promozione della Salute della Regione Puglia. La dettagliata analisi, apparsa recentemente sulla rivista Vivilasanità, mette il dito nella piaga della spesa sanitaria pubblica, dei bilanci delle aziende sanitarie regionali e del rapporto non sempre agevole con i fornitori.
Colpa del debito crescente che, tuttavia, ha invertito la tendenza e grazie agli interventi risanatori cresce sempre meno, passando dal precedente più 6% al rassicurante più 0,9 del quinquennio 2009-2015. L’azione di ripianamento dei debiti sanitari regionali, scesi da 2,2 miliardi a 0,89 in soli quattro anni (2011-2015), e il monitoraggio sui debiti commerciali delle azione sanitarie ha avuto un effetto positivo non solo sui conti delle stesse Asl ma anche sui fornitori.
L’Asl di Lecce, guidata dal direttore generale Silvana Melli, ha messo a segno la performance migliore nel primo semestre 2016: 28 giorni in meno rispetto alla media regionale, che fissa a 42 i giorni di ritardo per regolare i pagamenti commerciali. Un trend positivo che ha interessato in misura diversa tutte le aziende sanitarie pugliesi e alcuni importanti presidi ospedalieri, dal Policlinico di Bari agli ospedali Riuniti di Foggia, ma che a Lecce certifica un intervento di verifica e controllo che va avanti da diverso tempo e che, in generale, comporta una notevole riduzione della spesa sugli interessi di mora e un netto calo delle anticipazioni bancarie.
Un lavoro lungo e metodico basato sull’analisi della spesa. Basti pensare che nel 2012 l’indice di tempestività della Asl di via Maglietta toccava quota 182 giorni rispetto ad una media regionale di 239, un tetto calato nel 2015 a quota 42 (-78%) e ancora nel 2016 (con un ulteriore abbattimento del 66% sul dato precedente). «Per la direzione strategica dell’azienda – commenta il direttore amministrativo Antonio Pastore - è un buon risultato da mettere in archivio. L’impegno su questo fronte continua senza sosta: bisogna ancora intervenire sul versante della riorganizzazione delle strutture amministrative dedicate. L’Asl di Lecce – conclude Pastore - sta già lavorando su questo filone, consapevole che il sistema funziona meglio e dà risultati grazie all’impegno e alle competenze delle diverse componenti aziendali».
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