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Data: 21/02/2015 - Ora: 13:15
Categoria:
Lifestyle
Casanova di Neri l'etichetta selezionata per la degustazione.
Grande partecipazione per l'attesissimo appuntamento tenutosi nei giorni scorsi con l'Associazione Italiana Sommelier di Lecce in collaborazione con l'azienda agricola Casanova di Neri di Montalcino.
Protagonisti dello straordinario wine tasting tre prodotti eccezionali: il Brunello di Montalcino, il Rosso di Montalcino e il Cabernet Sauvignon.
Ospiti e relatori d'eccezione il proprietario dell'azienda, Giacomo Neri, che assieme ad Alberto Lupetti, giornalista ed esperto mondiale di champagne, e al Dott. Giuseppe Baldassarre, componente della Commissione Didattica nazionale AIS, hanno descritto ai numerosissimi partecipanti all’evento la peculiarità e l'unicità che contraddistinguono un vitigno come il Sangiovese di Montalcino, denominato Brunello, e l'incomparabile resa nelle colline toscane del Cabernet Sauvignon, uva a bacca rossa originaria della zona del Bordeaux in Francia.
Nel mondo dell'enologia internazionale, Casanova di Neri ricopre un ruolo significativo per la particolare riconoscibilità del Sangiovese di Montalcino nel territorio senese, una riconoscibilità che si esprime nel pieno rispetto di un prodotto inteso come dono della natura e del lavoro paziente ed accurato dei viticoltori. E proprio grazie a questa filosofia, che nel 2006 il Brunello Tenuta Nuova ha riscosso un meritatissimo successo, ricevendo da Wine Spectator il più alto riconoscimento che un’etichetta può raggiungere a livello universale.
Di fatto, si arriva a produrre un vino vincente "con un po’ di fortuna, con tanta passione, lavoro e impegno. È un lavoro di generazioni di famiglie di agricoltori. E anche con un po’ di incoscienza, forse".
Queste le parole di Giacomo Neri, il quale condivide con suo figlio l’idea che la cantina rappresenti un luogo sacro, dove si rispettano delicati equilibri cui contribuiscono la diversità del terreno, il microclima e l’esposizione delle viti.
Inoltre, la scelta volutamente audace da parte di Giovanni Neri, padre di Giacomo e fondatore della casa vitinicola, di realizzare, seguendo l’esempio di Clemente Biondi Santi, la vinificazione del Brunello in purezza (non mescolandolo pertanto ad altre uve a bacca nera, secondo la consueta pratica toscana ), si è rivelata un’intuizione eccezionale che ha portato il Sangiovese di Montalcino a contendere al Barolo il titolo di miglior vino italiano.
Non è da meno il Rosso di Montalcino, descritto da Alberto Lupetti come "un vino difficile da capire per molti appassionati poiché vive all’ombra del Brunello, ma che si dimostra tuttavia più accessibile e al contempo altamente qualitativo." Così il Cerretalto Riserva, "figlio di un unico vigneto in cui le condizioni climatiche sono completamente diverse dalla media della zona, che non ha nulla da invidiare ai grandi Bordeaux."
Un caso particolare è rappresentato dal Pietra d’Onice, la cui vigna sorge su un’antica cava di questa pregiata pietra dura che conferisce al Cabernet Sauvignon una mineralità che ricorda il profumo del mare, particolare che lo rende un po’ fuori dai canoni del classico cabernet.
Autore: Annamaria Tadaro
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