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Data: 17/04/2016 - Ora: 08:51
Categoria:
Economia
A marzo +21 per cento su febbraio
La crisi non molla nel Salento. I dati della cassa integrazione riferiti al mese di marzo 2016 mostrano una nuova, pesante impennata delle richieste da parte delle aziende della provincia di Lecce: +21,4 per cento rispetto al precedente mese di febbraio. Un aumento in controtendenza rispetto al dato regionale (-46,6%) e nazionale (-13%). È quanto evidenzia il 3^Rapporto Uil – Servizio Politiche del Lavoro, elaborato sulla base dei dati Inps.
A marzo sono state autorizzate complessivamente 338mila073 ore di cig, contro le 278mila583 di febbraio. A preoccupare maggiormente è il forte e improvviso aumento della cassa ordinaria che, nonostante il parziale fermo amministrativo, raggiunge 265mila532 ore (a febbraio il dato era pari a zero). Diminuiscono, invece, sia gli interventi straordinari (-72,7) sia la cig in deroga (-94,1): la prima, passa dalle 262mila326 ore di febbraio alle 71mila581 di marzo, mentre gli interventi in deroga scendono a quota 960 ore contro le 16mila257 ore di febbraio.
Nel primo trimestre del 2016, le ore complessivamente autorizzate in provincia di Lecce raggiungono quota 743mila276, in calo del 46,7 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel confronto, tuttavia, occorre tener presente che i dati 2016 sono condizionati dal fermo amministrativo per la cassa ordinaria e da quello normativo e finanziario (mancanza di risorse) per la cassa in deroga.
"Gli ultimi dati relativi alla cassa integrazione ci fanno dire che il nostro territorio non ha, purtroppo, ancora imboccato un percorso affidabile di crescita", commenta il segretario generale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto. "È necessario – sostiene - un radicale cambio di rotta nell’agenda governativa: assumendo provvedimenti fiscali a favore dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, rendendo flessibile il sistema previdenziale per dare risposte ai lavoratori più anziani e prospettive occupazionali ai giovani. Per la Uil è sempre più urgente che il Governo emani il decreto sui nuovi criteri di autorizzazione della cassa integrazione ordinaria, in ritardo da molte settimane, per evitare che molte imprese rimangano nel limbo dell’incertezza normativa. Ritardo che in molte realtà ha rallentato le procedure di autorizzazione mettendo in difficolta molti lavoratori".
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