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La Regione approva la nuova legge sull’apprendistato e sulle botteghe-scuola

Data: 13/06/2018 - Ora: 11:19
Categoria: Politica

regione

Soddisfazione di Confartigianato: "Ora i provvedimenti attuativi"

Approvate, all’unanimità, le nuove norme in materia di apprendistato e di botteghe-scuola artigiane. Dopo una lunga gestazione, ieri, il Consiglio regionale ha approvato le nuove norme in materia di apprendistato e di botteghe-scuola artigiane.
La precedente legge regionale in materia di apprendistato, risalente al 2012, era stata ormai superata dalle numerose riforme susseguitesi a livello nazionale. La Puglia è stata fra le ultime regioni a riallineare la propria dotazione normativa rispetto a quanto previsto dal decreto legislativo 81 del 2015, attuativo del «Jobs Act».
Allo stesso modo era rimasto congelato il sistema delle botteghe-scuola artigiane, studiato per dare continuità e prospettive generazionali ad un comparto fondamentale per l’economia regionale, quello dell’artigianato artistico, tradizionale e delle lavorazioni su misura.
C’è da dire che, nonostante la disciplina vetusta, il ricorso all’apprendistato in Puglia è sopra la media nazionale. È quanto emerge da un’elaborazione del Centro studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Inps.


Da gennaio a dicembre scorsi, proprio grazie all’apprendistato, sono stati assunti 13.203 giovani pugliesi. Rispetto all’anno prima, si è registrato un incremento del 29,4 per cento (nello stesso periodo del 2016 ne erano stati assunti 10.200), mentre la crescita in Italia si è fermata al 21,7 per cento (da 234.650 unità a 285.508).
Ancor più impressionante la performance rispetto a due anni fa. In Puglia la variazione positiva è del 113,5 per cento (da 6.183 apprendisti a 13.203), mentre in Italia è del 61,2 per cento (da 177.136 a 285.508).
Più in generale, in Italia, il maggior contributo alla crescita delle assunzioni è stato dato dai contratti a tempo determinato (+27,3 per cento) e dall’apprendistato (+21,7 per cento); sono diminuite, invece, le assunzioni a tempo indeterminato (-7,8 per cento), contrazione imputabile soprattutto al calo del regime premiale sul c.d. "contratto a tutele crescenti".
«Finalmente la Regione Puglia ha aggiornato una normativa da tempo disallineata rispetto a quanto previsto dal legislatore nazionale e già acquisito dalle altre regioni italiane. Il fatto che il provvedimento, alla cui messa a punto – come ricordato dall’assessore Leo – Confartigianato ha contribuito in maniera importante, abbia visto l’unanime convergenza di tutte le forze politiche, è un evidente sintomo della qualità e dell’utilità del nuovo impianto legislativo», sostiene Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia.
Abbiamo sempre ritenuto che il contratto di apprendistato sia fondamentale per vincere la sfida della disoccupazione giovanile, elevatissima nel Mezzogiorno. Con questo tipo di rapporto di lavoro, infatti, non solo si realizza, nella reciproca convenienza delle parti, il trasferimento di saperi e competenze tra generazioni ma anche quell’innovazione di processi e tecnologie di cui, specie nelle piccole imprese, le giovani risorse riescono ad essere promotrici.


È vero – prosegue Sgherza – la Puglia vanta un buon numero di apprendisti. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di apprendistati "professionalizzanti", che per realizzarsi abbisognano unicamente delle infrastrutture predisposte dai contratti collettivi.
Anche a causa della difficoltà nell’interpretare la vecchia normativa regionale, sono invece molti di meno gli apprendisti riconducibili al "sistema duale", cioè assunti con apprendistato di c.d. "primo livello" o "terzo livello", che si realizzano rispettivamente in alternanza con la scuola o per attività di ricerca e acquisizione di titoli di alta formazione, quali lauree e dottorati.
Ora – continua Sgherza – la priorità è completare il lavoro senza perdere altro tempo. Tenuto conto che la nuova legge necessita, per essere operativa, di specifiche linee guida attuative, è proprio sul sistema duale che occorre scommettere per porre fine all’emorragia di giovani che affligge il nostro territorio. Questo, senza dimenticare che le convenienze dell’apprendistato non si limitano a loro. Il contratto può infatti essere utilizzato anche per la qualificazione o riqualificazione professionale dei lavoratori disoccupati: una potente arma in più per la loro ricollocazione.
Non basta: la normativa approvata dal Consiglio regionale riordina altresì l’intera materia delle botteghe scuola e dei maestri artigiani. Si tratta di un sistema la cui attuazione attendiamo ormai da molti anni. Grazie ad esso potremo assicurare alle eccellenze imprenditoriali del nostro territorio – e ce ne sono tantissime – di diventare veri e propri presìdi di formazione, nel modo più efficace possibile: aprendo la porta delle imprese a chiunque abbia voglia di imparare. Si tratta di un’operazione strategica che, se ben finalizzata, consentirà non solo di tutelare il saper fare della nostra terra, ma di dare prospettive di crescita e sviluppo a tanti giovani pugliesi.
La Puglia – conclude il presidente – ha finalmente ripreso un percorso che può condurre a cogliere grandi opportunità. Confartigianato si impegnerà affinché venga definitivamente completato e concretizzato».

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