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Data: 09/04/2015 - Ora: 12:23
Categoria:
AttualitÃ
Non parte per mancanza di personale
Il grido di allarme arriva da più parti. Qualche giorno fa una giornalista ha riferito inorridita delle vergognose assurdità del "Vito Fazzi", dove – ha detto – «un paziente debilitato e sofferente dopo 10 giorni di ricovero, per fare un esame radiologico, deve prima percorrere corridoi lunghi, gelidi e affollati e poi?... presentarsi allo sportello- accettazione e mettersi in fila», insieme a chi invece arriva dall’esterno e deve fare una lastra. Come mai?
Perché – fanno sapere allo sportello della Radiologia – oggi non possono inviare le richieste via mail, che sarebbero accettate in automatico, perché manca il collegamento con i reparti. Quindi, anziché fare arrivare all’accettazione la lista dei ricoverati, si è costretti a inviare il paziente di persona per declinare le sue generalità . E, comunque, mancano gli infermieri e gli ausiliari.
Ironia della sorte, a dover fare lo stesso assurdo percorso, è stato l’altro giorno anche l’ex direttore generale della Asl, il quale, in seguito a una caduta da cavallo, è stato ricoverato e ha dovuto fare la fila per una radiografia.
Da un paio di giorni la nuova Risonanza da 1,5 tesla montata all’Oncologico è pronta all’uso. Le agende prioritarie, quelle che riguardano gli esami "articolari", sono pronte ma non si parte perché mancano gli infermieri. Sono stati collegati anche i gas medicali e lunedì 13 aprile, l’application della Philips completerà il corso sull’uso del body con mezzo di contrasto. Ma se non ci saranno gli infermieri la macchina resterà ferma e la lista di attesa si allungherà .
Sulla carta la Radiologia dispone di 5 infermieri, ma stamattina, erano disponibili solo in 3. C’è da "coprire" l’Oncologico, la Tac, i due ecografi e i "funzionali" (digerenti, urografie"), mattina e pomeriggio.
Gli stessi medici sono esasperati. Ieri mattina, sempre per carenza di personale, sono saltati gli appuntamenti per fare gli "aghi aspirati". I pazienti sono stati indirizzati a protestare con la direzione ospedaliera.
Le carenze nella Radiologia si riverberano soprattutto sui reparti di degenza. Un primario (medicina, pneumologia, ortopedia, cardiologia….) non riesce a dimettere un paziente, magari dopo 6 -7 giorni di ricovero, perché non può fare una Tac (obbligatoria) in uscita.
Ovviamente si allungano anche i tempi medi di degenza, non si liberano posti letto e si è costretti a extralocare. Con i gravi disagi per i medici di turno notturno.
Viene da chiedersi: ma è proprio impossibile fare in modo che la Radiologia del «Fazzi» venga riservata solo ai ricoverati e ai pazienti del Pronto soccorso? Gli altri potrebbero andare a fare gli esami alla Cittadella della Salute, a San Cesario, a Galatina… Ma forse, la nostra è una soluzione troppo banale. Ci potrebbero essere altri motivi che non conosciamo.
Autore: SaluteSalento
Data: 22/12/2022
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