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Data: 19/02/2015 - Ora: 11:32
Categoria:
Economia
Ecco quanto vale il made in Puglia nel mercato libico
Ben 18 m ilioni di euro. Ecco quanto vale il made in Puglia (non energetico) nel mercato libico . E’ quanto emerge da un’elaborazione del Centro Studi di Confartigiana to Imprese Puglia su dati Istat. L’escalation della crisi in Libia può condizionare profondamente l’andamento dell e esportazioni. Con l’aggravarsi delle condizioni di sicurezza, la Farnesina ha seg nalato che «l’Ambasciata d’Italia a Tripoli ha sospeso temporaneamente le proprie attività fino a nuovo avviso. Non è più possibile, pertanto, assicurare assistenza consolare a coloro che, nonostante il chiaro sconsiglio delle Autorità italiane, siano anco ra presenti in territorio libico».
Dopo le esportazioni di prodotti petroliferi raffinati (56 per cento) i settori interessati sono «Macchinari e apparecchiature» (9,6 per cento), «Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettri che» (7,1 per cento), «Prodotti alimentari» (4,4 per cento), «Autoveicoli» (3,2 per cento), «Prodotti delle altre industrie manifatturiere» (2,7 per cento , per metà rappresentato da «Gioieller ia e pietre preziose lavorate»). L’export a veva recuperato, nel corso del 2013, i livelli precedenti alla crisi del 2011 , quando scoppiò la guerra civile in Libia. Ma ora è probabile un’ulteriore battuta d’arresto. In particolare, le aziende della provincia di Bari esportano verso il Paese nordafricano beni per 8,7 mil ioni di euro. Pari al 4 8,3 p er cento del totale delle esportazioni pugliesi verso la Libia.
Seguono le province di Lecce con 5,4 milioni, pari al 30 per cento dei 18 milioni complessivi; Brindisi con un milione 400mila euro, pari al 7,8 per cento; Barletta - Andria - Trani con un milione 100mila euro ( 6,1 p er cento); Foggia con 800mila euro (4,4 per cento). Chiude Taranto , già parecchio ridimensionata a causa dell’involuzione dell’Ilva , con 600mila euro (3,3 per cento) . « I dati elaborati dal nostro Centro Studi regionale – commenta Francesco Sgherza , presidente di Confartigianato Imprese Puglia – ci consentono di comprendere come la situazione generatasi nel Nordafric a abbia ripercussioni dirette anche sulla nostra economia regionale.
Quest’ulteriore fronte si a pre in un momento in cui le imprese pugliesi sono già duramente provate dalla restr izione ai commerci con la Russia, in forza delle sanzioni applicate a seguito della crisi ucraina. La situazione internazionale – osserva – è tale da causare una battuta d’a rresto proprio per alcuni tra i flussi più corposi dell’export pugliese. Con i consumi interni ormai al lumicino, questa congiuntura rappresenta un pericolo concreto anche dal punto di vista economico. Per questo e per tanti ancor più importanti motivi – conclude il presidente – non possiamo che augurarci una soluzione rapida, che consenta la pacificazione dei territori ed il ritorno ai fisiologici rapporti commerciali».
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