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Data: 25/05/2017 - Ora: 15:18
Categoria:
Economia
Articolo a cura di studenti del Calasso di Lecce
La disoccupazione è la condizione di mancanza di un lavoro per una persona in età da lavoro che lo cerchi attivamente, sia perché ha perso il lavoro che svolgeva, sia perché è in cerca della prima occupazione. È la condizione opposta all'occupazione.
L'Italia è ai vertici europei per numero di giovani inattivi che non lavorano e non studiano o per numero di giovani "costretti" a vivere in casa dei genitori. E una differenza con il resto d'Europa c'è, almeno tra le economie più solide, nonostante le misure che l'UE promuove al fine di favorire l'ingresso nel mondo del lavoro. Tra queste: sistemi di garanzia, allo scopo di permettere ai giovani al di sotto dei 25 anni di ricevere un'offerta qualitativamente valida di lavoro; finanziamenti previsti nelle regioni con tassi di disoccupazione giovanile superiori al 25%; tirocini e apprendistati di qualità per agevolare il passaggio dall'istruzione al lavoro; mobilità del lavoro, così da rendere più facile per i giovani europei trovare un lavoro, un tirocinio o un apprendistato in un altro paese dell'Unione.
Ma nonostante ciò in chiusura dell'anno scorso, il tasso di disoccupazione giovanile è tornato a salire al 40,1%, al livello più alto dal 2015.
In questi ultimi anni sentiamo la parola "disoccupazione" sulla bocca di tutti, senza esclusioni di età, dai ragazzi fino alle persone adulte e per questo che abbiamo deciso di fare questa intervista ad un ragazzo che quest’esperienza la prova sulla sua pelle.
• Quali conseguenze porta la disoccupazione nella tua vita?
"Non si può essere indipendenti, economicamente parlando, non si ha la possibilità di andare a vivere da soli o addirittura a convivere e in un secondo momento mettere su famiglia, quindi si è costretti a continuare a vivere con i genitori. Si è limitati in tutto e bisogna sapersi accontentare di quel poco che si ha".
• Quale futuro credi che abbia un disoccupato nella città di Lecce?
"Lavorare in nero, questo è il futuro per un disoccupato nella città di Lecce".
• Non pensi che lavorare in nero sia un danno per il tuo futuro, sapendo che non ammontino i contributi per la pensione?
"Si, ma purtroppo qui non ci sono altri sbocchi, è veramente difficile nella mia situazione riuscire a sistemarsi definitivamente, quindi trovare un posto fisso.
Certo è un danno per il mio futuro, ma non posso fare altrimenti".
• Non ti senti un peso nei confronti dei tuoi genitori?
"Costantemente, chiedere i soldi per la maggior parte delle cose mi fa sentire veramente in colpa, vorrei tanto avere un lavoro ed essere indipendente e non pesare più sulle loro spalle".
• Tu cosa faresti pur di non rimanere a casa senza lavoro?
"Di tutto, farei qualsiasi cosa, lavorare in campagna o in un call center, l’importante è riuscire a portare un profitto anche se minimo a casa e poter contribuire quanto più possibile alle spese che riguardano quest’ultima".
• Se avessi il potere per far cambiare qualcosa, cosa faresti?
"Aprirei un’associazione per tutti questi giovani, un'associazione che punta all’innovazione, aperta a nuove idee di qualsiasi tipo, ma soprattutto cercherei in qualche modo di comprendere tutti quei ragazzi nella mia situazione, facendo turni tali appunto da permettere a tutti di lavorare".
• Secondo te il piano di studi che si sceglie di seguire influisce sul futuro lavorativo?
"Secondo me influisce molto il piano di studi, frequentando l’università si può ambire a posti di lavoro che ti garantiscono una sicurezza economica per tutta la vita, anche se una volta finiti gli studi non tutti riescono a trovare facilmente lavoro, per questo molti giovani pensano, sbagliando, che l’università non serva a molto e questo non va bene perché tanti ragazzi invece di provare a costruirsi un futuro partono già rassegnati al fatto che per loro futuro non c’è".
In quest’articolo abbiamo parlato e abbiamo sentito parlare della disoccupazione, specialmente quella giovanile, la situazione nel nostro paese è davvero critica e la maggior parte dei ragazzi è costretta a continuare a vivere con i propri genitori, nonostante siano disposti a fare qualunque cosa per far si che questo non accada.
Ognuno ha diritto ad un posto di lavoro, ma purtroppo al giorno d’oggi è diventato un privilegio che non tutti possono permettersi.
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