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La famiglia di senzatetto cancellata dall'anagrafe di San Cesario

Data: 15/02/2016 - Ora: 08:59
Categoria: Attualità

san cesario

tra gli emblemi dell'emergenza abitativa locale, questa mattina sarà ospite a "Mi Manda Rai Tre"

Paolo Miggiano e Francesca Astro, accompagnati dal segretario di Codici Lecce, avv. Stefano Gallotta, si recheranno domani a Roma e, il giorno seguente, interverranno in diretta anel corso della tramissione di Rai3 "Mi Manda Rai Tre", in onda dalle ore 10.00 e condotta da Elsa Di Gati, per raccontare la propria storia di grave disagio fisico, abitativo e sociale.

Codici segue da mesi la triste vicenda di questa famiglia che, dopo aver subito uno sfratto per morosità a San Cesario, nel luglio 2013, ha dovuto dapprima adattarsi a vivere in auto e poi è stata ospitata temporaneamente presso parenti e amici nella zona, separandosi provvisoriamente dalla figlia di 10 anni, sistemata sin dalla data dello sfratto in casa dei nonni materni.

Francesca e Paolo, nonostante le gravi condizioni di salute di quest'ultimo, hanno per lungo tempo dormito nel proprio veicolo, sistemandosi nei pressi del municipio di San Cesario, ivi affrontando ogni condizione atmosferica e subendo anche un tentativo di aggressione notturna.

A seguito dell'ennesimo importante intervento cardiaco con l'applicazione di quattro by pass, il signor Paolo necessita oggi di utilizzare un respiratore artificiale (che funziona a corrente elettrica) per il riposo notturno e di altre terapie, nel corso della giornata, evidentemente incompatibili con l'attuale condizione di senza tetto.

Tutte le promesse e rassicurazioni fatte, già a seguito dello sfratto, dal Sindaco di San Cesario, dott. Andrea Romano, di trovare per loro con urgenza una sistemazione abitativa definitiva sono sino ad oggi cadute nel vuoto. Promesse ancor più obbliganti perché assunte nei confronti di una famiglia che, sta vivendo, suo malgrado, in condizioni di estremo disagio di salute e sociale.

Peraltro, lo scorso 8 febbraio il primo cittadino di San Cesario, rispondendo a una richiesta di intervento urgente per questa famiglia inoltratogli dal Viceprefetto vicario di Lecce, dott. Guido Aprea, prontamente prodigatosi per cercare una soluzione, comunicava di aver avviato la procedura di cancellazione per irreperibilità dei signori sul territorio comunale!

"A seguito del recente intervento mediatico - dichiara l'avv. Stefano Gallotta, segretario responsabile di Codici Lecce, associazione impegnata nella tutela dei cittadini con particolare riferimento alle persone più indifese ed emarginate – questa famiglia ha ricevuto tante manifestazioni di solidarietà e abbiamo letto una dichiarazione sui quotidiani locali da parte del Sindaco, il quale rassicura che si sta adoperando per risolvere positivamente il problema con l'assegnazione in via di urgenza di un alloggio per questa famiglia. Ciò determinerebbe, ove fosse vero, l'auspicato effetto di porre nel nulla l'avviata procedura di cancellazione dall'anagrafe nei loro confronti, consentendogli di riprendere a condurre un'esistenza dignitosa sotto lo stesso tetto".

Prosegue Gallotta che "proteggere i cittadini dalle disgrazie che possono loro capitare nel corso della vita è un dovere imprescindibile di ogni Paese civile. Peraltro, il diritto alla residenza anagrafica è garantito dalla Costituzione e la relativa perdita, di fatto, rende un cittadino invisibile! Tra le tante conseguenze della cancellazione della residenza anagrafica c'è il non poter più godere appieno dell'assistenza sanitaria nazionale, in quanto la legge 833/1978 istitutiva del S.S.N. stabilisce che la prestazione è legata alla residenza. Il senza fissa dimora ha diritto così solo a prestazioni da pronto soccorso ma se ha malattie che necessitino di cure continuative, quali le patologie cardiache, tiroidee e diabetiche da cui è affetto il signor Paolo, non vi è possibilità di ricevere alcun trattamento dal servizio sanitario pubblico". Senza considerare poi che, in mancanza di residenza, non può essere rilasciata una carta d'identità e si perde il diritto al lavoro e ad ogni tipo di prestazione previdenziale.

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