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Data: 27/05/2022 - Ora: 10:14
Categoria:
Politica
Sarà dunque il governo a definire i criteri degli indennizzi da riconoscere agli imprenditori del settore balneare che non dovessero riuscire a rinnovare le concessioni con il demanio
Ci sono novità per i balneari. La questione era nata proprio a seguito di una sentenza del Conisglio di Stato su una querelle nata a Lecce tra il Comune e alcuni stabilimenti balneari. La riforma, chiesta dall'Europa, dovrebbe passare al vaglio del Senato e della Camera dei Deputati.
La riforma prevede degli indennizzi. Sarà il governo a definire i criteri degli indennizzi da riconoscere agli imprenditori del settore balneare che non dovessero riuscire a rinnovare le concessioni con il demanio. Eccola la soluzione trovata dalla maggioranza e dall'esecutivo. L'intesa supera l'ultimo ostacolo per il via libera al ddl Concorrenza. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, si legge nell'emendamento frutto dell'accordo, il ministero delle Infrastrutture e quello del Turismo dovranno varare dei decreti delegati con la "definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell'indennizzo da riconoscere al concessionario uscente" che sarà "a carico del concessionario subentrante". Il nodo sulla scadenza delle concessioni era stato già sciolto nei giorni scorsi. Dovranno dunque essere messe a gara entro il 31 dicembre del prossimo anno ma è stato stabilito che "in presenza di ragioni oggettive che impediscono la conclusione della procedura selettiva" entro quella data - per "la pendenza di un contenzioso" o per "difficoltà oggettive legate all'espletamento della procedura stessa" - l'autorità competente "con atto motivato" può rinviare i termini "per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2024". Un anno di tempo in più - dunque - per gli attuali titolari della concessione. Con altri decreti il governo dovrà poi definire la disciplina delle procedure selettive, che - è stato stabilito – dovrà tener conto di diversi criteri. Per la scelta del concessionario si dovrà dare "valorizzazione" e "adeguata considerazione" anche "dell'esperienza tecnica e professionale già acquisita in relazione all'attività oggetto di concessione" e "della posizione dei soggetti che, nei cinque anni antecedenti l'avvio della procedura selettiva, hanno utilizzato una concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare". Tutele premiali sono previste anche a favore delle società sportive e per gli enti e le associazioni del Terzo settore che svolgono attività sociale e di tutela ambientale. Un'altra novità introdotta prevede che entro il giugno del 2024 il ministero delle Infrastrutture consegni al Parlamento una relazione sullo stato delle procedure selettive al 31 dicembre 2023, "evidenziando in particolare l'esito delle procedure concluse e le ragioni che ne abbiano eventualmente impedito la conclusione". Lo stesso ministero, entro la fine del 2024, dovrà inoltre trasmettere alle Camere una relazione relativa alla conclusione delle procedure su tutto il territorio nazionale.
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