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Data: 08/07/2014 - Ora: 08:46
Categoria:
Politica
Non ammortizzatori sociali, non elemosine per la sopravvivenza, bensì con il lavoro minimo di cittadinanza
Si comincia a parlare di "lavoro minimo di cittadinanza" al posto del mero "reddito minimo di cittadinanza". Succede in Puglia, il Presidente Vendola ne ha parlato con le rappresentanze sindacali, è ancora solo unidea ma che comincia a prendere forma.
"Per noi è sempre molto importante che in un momento tempestoso - dice Vendola - e di crisi continua ci siano interventi che servono non alla sopravvivenza ma al rilancio delle attività produttive. E’ importante ascoltare i sindacati, che hanno il termometro per misurare la febbre che c’è soprattutto in quella parte del mondo del lavoro che scivola nel rischio del licenziamento e della perdita di un reddito. Noi siamo sempre molto attenti, non solo alla segnalazione della inquietudine e del disagio sociale, ma anche alle proposte del sindacato".
Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine del confronto con le segreterie regionali Cgil, Cisl, Uil e Ugl che si è svolto questo pomeriggio in Presidenza.
"Abbiamo presentato ai sindacati – ha detto Vendola - il quadro ricognitivo delle opere e dei cantieri, l’accelerazione che abbiamo prodotto in questi mesi affinchè ad ogni cantiere corrispondessero posti di lavoro. Abbiamo offerto anche una rappresentazione di dettaglio di questioni specifiche che possono costituire altrettanti tavoli da convocare per approfondire e capire come si supera un blocco e una paralisi, come cioè tutto il sistema si sincronizza per non rassegnarsi a nessun intoppo. Di fronte alla emergenza, tutti gli attori devono dare risposte".
"I sindacati infine – ha concluso Vendola – ci hanno fornito una suggestione che noi raccogliamo con l’espressione lavoro minimo di cittadinanza. Questa è una espressione che merita davvero un approfondimento che sarà fatto quanto prima. Con questa espressione vogliamo indicare un’operazione nella quale ci vuole coraggio e fantasia. Certo, è una questione europea, è una questione nazionale. Non c’è un’isola felice in questo mare di dolore. Ma noi non vogliamo perdere la possibilità di inventare, laddove ne vediamo i presupposti giuridici e laddove reperiamo provviste finanziarie adeguate per andare nella direzione del lavoro. Non ammortizzatori sociali, non elemosine per la sopravvivenza, bensì con il lavoro minimo di cittadinanza si possono riaprire prospettive di lavoro legandole per esempio anche a opere di manutenzione e cura, a opere minime. La richiesta del sindacato è lavoro, lavoro, lavoro. E su questo, come è stato in questi anni, ci sarà la cura e l’attenzione della Regione Puglia".
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