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Data: 05/06/2013 - Ora: 10:56
Categoria:
Attualità
Violati i diritti degli immigrati, sistemi di accoglienza insufficienti
Il sistema d’accoglienza immigrati a Lecce è ormai al collasso, le risorse non sono più sufficienti per le continue richieste d’asilo. L’ultimo caso riguarda alcuni immigrati di nazionalità afgana arrivati sul territorio salentino che da oltre un mese sono in attesa di inserimento in un centro di accoglienza. Gli immigrati, così costretti a dormire in strada o in posti di fortuna, ieri hanno manifestato davanti alla sede del "Servizi Immigrazione Salento" dell’Ente Provincia di Lecce.
Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti" commenta: "È una vera e propria odissea dei diritti quella che stanno vivendo, un incubo in una terra notoriamente accogliente, ma che per malaburocrazia e perdurante assenza di risorse dallo stato centrale sta comportando un rimbalzo di competenze tra istituzioni, oggi drammaticamente incapaci di far fronte a quest’emergenza".
I posti di accoglienza dovevano essere disponibili già dopo il loro arrivo ma, gli immigrati, sono stati invitati dalla Questura di Lecce a ripresentarsi il 21 maggio, senza però nessun esito, infatti sono stati nuovamente rinvitati alcuni il 24 giugno altri ancora all’inizio di luglio. Sono in possesso solamente di un verbale d'identificazione, ma nessuno di loro ha con sé, né un attestato nominativo né un permesso di soggiorno come prevede la legge.
Stiamo assistendo, quasi impotenti, a "una gravissima violazione dei loro diritti di accoglienza", come rilevato anche dal CIR(Consiglio Italiano per i Rifugiati) la legge vigente non viene applicata a protezione dei richiedenti asilo, perché le risorse nazionali sono ormai al collasso e questo va a ledere i diritti fondamentali delle persone. Gli stati di frontiera ed in particolare la Svizzera, prendono i primi provvedimenti annunciando restrizioni sugli accordi di Schengen e chiedendo che i controlli alle frontiere debbano essere intensificati.
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