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Data: 12/06/2013 - Ora: 11:10
Categoria:
Cronaca
Si prevede l’installazione di mezzi di videosorveglianza
Dopo l’incontro voluto dal sindaco Paolo Perrone avvenuto ieri mattina in Prefettura, è affiorata l’emergenza di intensificare i controlli nelle strade attorno alla stazione ferroviaria di Lecce per via di un aumento della prostituzione per strada. Si è concordata la necessità di aumentare la presenza delle forze dell’ordine sul luogo anche con l’aiuto di associazioni di volontariato, e si prevede l’installazione di mezzi di videosorveglianza.
Negli ultimi tempi le lamentele dei residenti delle zone interessate dalla prostituzione per strada, sono diventate sempre più pressanti; non è mai stata pacifica convivenza, ma da quando quella zona è diventata a traffico limitato in orari serali e notturni, le donne si sono spostate dalle stradine più nascoste, su via Diaz, piazzale Rudiae e lungo via Vecchia Carmiano, e tra gli abitanti e loro si è rischiato spesso lo scontro.
Nell’incontro si è discusso anche dell’intervento di associazioni di volontariato con riferimento alla prevenzione della problematica sanitaria. Infatti il rappresentante dell’Azienda sanitaria leccese ha illustrato la prossima attivazione di tre ambulatori ospitati dalla Caritas, di un ulteriore struttura presso l’ospedale Vito Fazzi e verranno anche attivati dei servizi residenziali sociali in collaborazione con il Comune.
Al tavolo istituzionale ieri convocato erano presenti oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine, anche l’assessore Pierluigi Pando, i responsabili delle strutture di accoglienza presenti nel territorio e della Croce Rossa italiana e il Prefetto Giuliana Perrotta. E’ stato affrontato inoltre il problema delle persone senza fissa dimora, che secondo i dati forniti dal Prefetto a Lecce pare siano una quindicina. Recentemente infatti si è già discusso del problema per i richiedenti asilo politico approdati nel Salento accampati alla buona nel "dopolavoro ferroviario" di Lecce, e grazie al coordinamento della Prefettura, dopo il via libera del Ministero dell’Interno, è stata messa in campo un’attività di accoglienza temporanea in attesa del trasferimento dei "Cara". Il Comune inoltre ha informato che sta valutando l’ipotesi di erogare servizi di bagni-doccia aperti al pubblico e l’installazione di bagni chimici nel centro storico.
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