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Data: 02/05/2019 - Ora: 15:07
Categoria:
AttualitÃ
Sabato 4 maggio 2019
La tragedia che ha sconvolto tutti in Italia e la stessa comunità di Manduria ha fatto scattare l'allarme. La Proloco di Manduria ha organizzato una Marcia della civiltà mercoledì 8 maggio alle ore 10.
L'orrore ha bussato alle nostre porte, violento come i colpi di adolescenti randagi raccolti per l'occasione in branco, cogliendoci indifesi proprio come Antonio Stano. Difficile trovare le parole giuste per commentare le immagini e le risate leggere, infantili e proprio per questo raggelanti, il cui riverbero ha risuonato nelle nostre coscienze come tra le pareti di quella casa vuota, violata e trasformata da tempo in una ludoteca dell'orrore. Quell'orrore che ci coglie di sorpresa proprio mentre noi come pro loco, insieme a tutte le categorie sociali di questa città , ci adoperiamo quotidianamente per lo sviluppo del territorio, gettando il cuore oltre l'ostacolo, più forti delle problematiche che anche Manduria (come tante altre realtà nei confini nazionali) presenta. Posso dire con fermezza ed orgoglio, conoscendo bene la città in cui sono nato e che amo, che Manduria deve tutto proprio ai suoi cittadini, alla loro operosità ed al sacrificio quasi devozionale con cui i nostri padri e i padri dei nostri padri hanno coltivato e reso fertili queste terre. Manduria è città che accoglie, che dà sempre prova di grande solidarietà (cosa rara di questi tempi) come dimostrano la tolleranza e il rispetto nei confronti degli ospiti dello SPRAR, che è luogo che affascina per la sua storia, le sue tradizioni e la bellezza del suo territorio e che per questo viene scelta ogni anno come meta da buona parte del turismo nazionale e internazionale.
Sono queste le ragioni che rendono insopportabile e inaccettabile l'accanimento mediatico contro questa città , trasformata in pochi istanti nello stereotipo del borgo sperduto in un sud arretrato ed assediato dalla malavita.
Ci meraviglia e ci addolora che a farlo siano proprio quelle Istituzioni che, abbassandosi al livello dei tanti giustizieri che affollano il web e che davanti ad un monitor soppesano le coscienze degli altri, si scrollano di dosso ogni responsabilità troppo frettolosamente e con faciloneria scaricandola sui cittadini che invece invocano, disattesi, protezione e assistenza. Il clamore mediatico che ha giustamente amplificato questo disgustoso rigurgito di cattiveria non può giustificare parole cadute come macigni sull'onestà della stragrande maggioranza dei manduriani, quasi espresse in seguito ad un processo sommario massmediale, quasi una caccia alle streghe che mal si addice alla modernità e che vuole un'intera comunità colpevole senza distinzioni. Spinti dallo spirito di iniziativa e convinti che la soluzione sia da trovarsi esclusivamente nella collaborazione tra cittadino ed istituzione, ci piacerebbe che anche Ella, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto, Dott.ssa, Pina Montanaro, anziché definire noi trentatremila manduriani quali silenti complici dell’efferato gesto, si unisse alla 'Marcia della civiltà ' che si svolgerà sabato 4 maggio a partire dalle ore 10.00. Crediamo sia giunto il momento della partecipazione collettiva e della ricostituzione di una società civile della quale tutti facciamo parte e che deve dimostrarsi forte e coesa.
Non tutti però sono d'accordo alla marcia e al suo significato. Una madre per esempio non ha consentito che la figlia partecipasse al corteo con la giustificazione «Io insegno a mia figlia il bene ed il male, le insegno il giusto e lo sbagliato, le insegno il rispetto. Ma soprattutto le insegno a non essere ipocrita, pertanto non la autorizzo a prendere parte a questo squallore – scrive la mamma per difendere il suo punto di vista – perché tanto agli occhi di Dio, se esiste, apparirà solo l'ipocrisia di chi ha taciuto».
La donna critica la marcia che avverrà sabato 4 maggio, perché rappresenterebbe per lei un ottimo modo per «lavarsi la coscienza» ed «apparire in TV». La donna propone invece un diverso approccio per affrontare insieme ai figli il fenomeno del bullismo: «sarebbe più importante ed opportuno – dice - un incontro con i ragazzi per spiegargli che bisogna dire No al branco, che si deve fermare una cosa così brutta». In questo modo, secondo la mamma, si spronerebbero i bambini e i minori a denunciare eventuali episodi di bullismo, senza aver paura di sentirsi allontanati da nessun loro coetaneo.
Autore: Maria Nocera
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