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Data: 27/10/2014 - Ora: 09:45
Categoria:
Attualità
Vaccinazione antinfluenzale alle porte
Stando ai dati dell’Osservatorio epidemiologico regionale (Oer), la Asl di Lecce nella campagna di vaccinazione 2013-2014 è risultata la «cenerentola» fra le 6 province pugliesi.
Nell’azienda sanitaria leccese la disponibilità di un computer e di una stampante è garantita soltanto in 14 dei 67 ambulatori, vale a dire meno del 30 per cento dei casi. Lecce è la più "povera", visto che Bari, Brindisi e Bat sono coperte al 100 per cento, Taranto e Foggia al 60 per cento.
Il monitoraggio tecnologico è stato condotto sui 223 ambulatori vaccinali in Puglia.
E dire che l’informatizzazione delle Anagrafi vaccinali costitituisce uno strumento fondamentale per il monitoraggio dei programmi di vaccinazione e per la gestione dei dati anagrafici e delle scorte di vaccini in magazzino.
In Italia il 70 per cento delle regioni ha le anagrafi vaccinali coperte da informatizzazione. In Puglia la gestione informatizzata dell’anagrafe vaccinale è stata affidata al software "Giava".
Per ciascun assistito è possibile inserire, modificare o cancellare i dati di vaccinazione (nome, numero di lotto del prodotto utilizzato, data di somministrazione, ecc.) ed è possibile produrre in maniera automatica la stampa del certificato vaccinale.
Le funzioni principali da monitorare sono: il magazzino, che consente di tenere sotto controllo le scorte di vaccini (costano molto alla collettività e se non usati vengono distrutti); le lettere-invito che permettono la produzione di liste di soggetti da arruolare per la vaccinazione e le statistiche per il monitoraggio e il confronto dei dati.
Un altro dato preoccupante nella Asl di Lecce riguarda il numero di soggetti di età superiore a 64 anni che hanno ricevuto la vaccinazione antinfluenzale e le coperture vaccinali, nella stagione 2013/2014.
Lecce è fra le peggiori: solo 97mila assistiti su 172mila (il 57 per cento) si sono vaccinati. Più «collaborativi» dei leccesi : Bat (69%); Foggia (66); Taranto (65); Bari (60); Brindisi solo 55%
Un trend negativo che si riduce in modo allarmante dal 2008. Dovuto a più fattori: scarsa sensibilità degli operatori sanitari (molti medici di base invitano ad evitare la vaccinazione antinfluenzale), recrudescenza dei movimenti antivaccinisti e scarsa efficacia delle campagne informaive della Asl.
Autore: SaluteSalento
Data: 22/12/2022
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