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Data: 11/03/2022 - Ora: 11:00
Categoria:
Turismo
I viaggiatori interessati anche alle attività artistiche negli uliveti (43%)
L’Italia è leader mondiale nel turismo enogastronomico che vale oltre 5 miliardi con più della metà (55%) degli italiani che ha il cibo come principale motivazione di viaggio, ma non sono da meno il paesaggio e le degustazioni esperienziali in Puglia con la distesa di ulivi, anche monumentali, che copre il 64% della superficie agricola regionale. E' quanto ha ribadito Coldiretti Puglia che assieme ad Unaprol - Consorzio Olivicolo Italiano hanno disegnato i futuri scenari con dati e statistiche sull'oleoturismo, nell’ambito di EnoliExpo, l'esposizione specializzata in corso alla Fiera del Levante.
Secondo un sondaggio condotto sul sito di Coldiretti Puglia (https://puglia.coldiretti.it) il 65% di consumatori e turisti è interessato al ‘pick your own’ la raccolta delle olive con le proprie mani e alla produzione del proprio olio, al contatto diretto con l'agricoltore e il frantoiano per il 59%, alle degustazioni guidate il 73%, oltre a eventi ed attività artistiche negli oliveti per il 43%.
"Sono sempre aperte ‘le adozioni a distanza’ degli ulivi in Puglia – ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - in modo che il consumatore abbia certezza che la bottiglia di olio extravergine di oliva provenga proprio dalle olive dell’albero prescelto e adottato. Adottare un ulivo è un’esperienza unica, perché consente di instaurare un rapporto diretto e duraturo nel tempo. Diamo l’opportunità di seguire le fasi della vita dell’ulivo, il suo stato di salute, il suo stesso sviluppo, in modo da accogliere turisti e consumatori nei nostri oliveti e nei nostri frantoi per far toccare dal vivo l’esperienza di curare un ulivo e vivere in diretta la produzione di olio extravergine di oliva.
Appena 1 mese fa, Il 14 febbraio scorso, è diventata operativa la legge per la promozione dell’oleoturismo e la valorizzazione delle produzioni olivicole e olearie del nostro territorio – spiega Coldiretti Puglia - con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del decreto del Ministero dell’Agricoltura con le linee guida per esercitare l’attività.
Sono enormi le potenzialità del turismo legato alle produzioni olivicole e olearie. Oggi i turisti chiedono di vivere un’esperienza e l’olio può diventare un volano di grande attrazione del turismo esperienziale in campagna, nei frantoi e nelle masserie storiche di cui la Puglia è ricca.
L’oleoturismo è considerata attività agricola connessa se esercitata dall’imprenditore agricolo, singolo o associato. Rientrano nell’oleoturismo le attività formative e informative rivolte alle produzioni olivicole del territorio e alla conoscenza dell'olio (con particolare riguardo alle indicazioni geografiche), come per esempio le visite guidate negli oliveti e nei frantoi; le iniziative di carattere culturale e ricreativo; le degustazioni e la commercializzazione dei prodotti olivicoli aziendali, ma non la ristorazione.
Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio è il nostro obiettivo perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio. In Puglia aziende agricole e frantoi- insiste Coldiretti Puglia - hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante.
L’ulivo in Puglia è presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia. L’olivicoltura pugliese è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia – ricorda Coldiretti Puglia - con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva.
La coltivazione dell’olivo è la più estesa del territorio regionale (64% della superficie agricola utilizzata regionale) ed interessa ben 148.127 aziende (43% del totale). Un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici dalle oscillazioni produttive e dall’emergenza Xylella che ha intaccato il patrimonio olivicolo di Lecce, proseguendo indisturbata il cammino di infezione a Brindisi, Taranto e arrivando fino alla provincia di Bari. Per questo – incalza Coldiretti Puglia - serve una strategia che metta insieme programmi nazionali e regionali per tutelare questa enorme ricchezza della nostra Puglia.
I consumi delle famiglie italiane di olio d’oliva – conclude Coldiretti Puglia - sono in crescita sull’onda del successo della Dieta Mediterranea proclamata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco con più di 8 italiani su 10 (82%) cercano sugli scaffali prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, per questo non sono più rinviabili interventi strutturali di ammodernamento e sostegno del settore olivicolo – oleario.
Con il presidente di Unaprol David Granieri e Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, hanno fatto il punto della situazione sui futuri scenari e la promozione dell'oleoturismo Roberta Garibaldi, amministratore delegato di ENIT, il Senatore Dario Stefano, che più di tutti ha lavorato in Parlamento per l’approvazione della legge sull’oleoturismo, il Presidente dell’associazione Città dell’Olio Michele Sonnessa e, in collegamento video, il rettore del romitaggio del Getsemani, Fra Diego dalla Gassa, sull’esperienza in Terra Santa, mentre contro la pandemia degli ulivi che ha gravi ed evidenti ripercussioni sul paesaggio e sul turismo nelle aree colpite dalla Xylella, hanno tracciato il bilancio dell'attività di salvaguardia del territorio portata avanti da Unaprol e Coldiretti, in sinergia con gli enti di ricerca, con gli interventi di Salvatore Infantino, Dirigente Osservatorio Fitosanitario Regione Puglia, Giovanni Melcarne, Presidente DOP Terra d'Otranto e Donato Boscia, Dirigente Isps-Cnr.
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