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Data: 20/12/2012 - Ora: 12:15
Categoria:
Politica /
Amministrativa
Il capogruppo del Partito Democratico al Consiglio Comunale di Lecce è stato scelto come candidato per le prossime primarie del parlamentari
La vita è una continua campagna elettorale. E Paolo Foresio ne sa qualcosa. Il capogruppo del Partito Democratico al Consiglio Comunale di Lecce, dopo i cinque anni di minoranza nella prima amministrazione di Paolo Perrone, continua a non fermarsi nemmeno un attimo. Rieletto, sempre in minoranza, si è subito affermato come capogruppo del suo partito, il Partito Democratico ed è tornato a Palazzo Carafa con cinque anni in più di esperienza amministrativa sulle spalle.
Solo qualche mese e via, con una nuova campagna, questa volta non per lui, ma a sostegno di Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, candidato alle primarie del centrosinistra, vinte poi da Pierluigi Bersani.
Adesso, una nuova notizia che lo coinvolge in prima persona: il coordinamento provinciale "Matteo Renzi" riunitosi a Martano, ha deliberato all’unanimità la sua candidatura, per le prossime primarie per la scelta dei parlamentari Pd, primarie che vedranno coinvolti diversi esponenti della politica locale.
Come comunicato in una nota da parte del Comitato Provinciale "Matteo Renzi" nel corso della riunione, sono emerse alcune importanti indicazioni in merito al prossimo appuntamento. Innanzitutto che le primarie per la scelta dei parlamentari Pd "dovrebbero essere aperte a tutti coloro che hanno interesse a parteciparvi, senza limitare il diritto di voto agli iscritti e a chi ha preso parte alle primarie del 25 novembre- comunicano in una nota, proseguendo- riteniamo fuori luogo l’ennesimo obolo di 2€: chiedere un ulteriore esborso ai cittadini in un momento come questo è chiaramente un incentivo all’astensionismo".
"Se le primarie per i parlamentari- prosegue la nota- volessero realmente contrastare il "porcellum" non ci dovrebbero essere eletti di serie A o di serie B: è auspicabile, dunque, che tutti coloro che aspirano ad un ruolo di rappresentanza partecipino alle primarie per sottoporsi alla volontà popolare, fatta eccezione per alcuni illustri esponenti della società civile, esterni al mondo politico, che potrebbero essere inseriti in una quota speciale. Esprimiamo inoltre una certa perplessità per ciò che concerne la raccolta firme per le candidature: raccogliere circa 220 firme di iscritti Pd al 2011 rappresenta un evidente deterrente alla partecipazione. La raccolta di sottoscrizioni dovrebbe essere aperta non solo agli iscritti ma a tutti i cittadini per favorire anche la partecipazione di personalità esterne alla nomenclatura di partito. Crediamo infine debba essere superata per motivi di privacy la modalità di voto tra candidati Pd e Sel: recarsi al seggio e chiedere la scheda di voto per un partito o per un altro va contro ogni logica di privacy. Chiediamo dunque- conclude la nota- che vengano ricercati gli accorgimenti necessari per superare tale inconveniente".
Autore: Chiara De Carlo
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