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Data: 11/05/2017 - Ora: 16:35
Categoria:
Attualità
Al via domani un corso di formazione del personale
Spazi angusti, carenza di personale, intolleranza degli utenti e 220 accessi ogni giorno (con punte di 250-260 nella settimana di agosto). E’ questo in sintesi il quadro che rischia di fare esplodere il Pronto soccorso del "Vito Fazzi" e che la direzione della Asl intende migliorare.
Parte domani un corso di formazione del personale (medici, infermieri e operatori socio-sanitari) articolato in 6 incontri di 5 ore ciascuno, affidato a due consulenti esterni, esperti di comunicazione.
Due docenti, Emanuela Montanari e Roberta Giuffedi terranno le lezioni fino al 9 giugno .
Gli incontri si terranno l'11 e il 12 maggio, il 25 e il 26, l'8 e il 9 giugno 2017 e hanno come tema "Percorsi di Accoglienza nel Pronto Soccorso".
Gli obiettivi: rafforzare la relazione con il paziente e la sua presa in carico in termini di umanizzazione della cura, accoglienza, risposta ai bisogni comunicativi ed informativi. Migliorare il rapporto spazio-utente/famigliari. Ottimizzare l’accompagnamento dell’utente (e dei famigliari) nel percorso. Ridurre i tempi di attesa analizzando eventuali dispersioni. Acquisire consapevolezza dell’importanza della comunicazione, sia visiva che di relazione e di informazione.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina alla stampa dal direttore generale Silvana Melli, dal primario del Pronto soccorso leccese, Silvano Fracella e dal direttore amministrativo Antonio Pastore.
«Gli inevitabili tempi lunghi – ha spiegato Fracella – sono legati al sovraffollamento dovuto all’uso improprio del Pronto soccorso da parte dei cittadini. Questo – ha aggiunto - porta al malcontento degli utenti e a situazioni anche spiacevoli».
L’idea del direttore Melli, che il dottore Fracella condivide, è di formare il personale e di sviluppare dei percorsi diversi, in modo da ridurre i tempi di attesa. Nel contempo sarà attivato un piano di assunzioni per adeguare le piante organiche ai carichi di lavoro e quindi incidere sui tempi di attesa.
Oggi al Pronto soccorso del Fazzi lavorano 17 medici (dovrebbero essere 28) di cui soltanto 6 sono a tempo indeterminato e 11 precari con incarico rinnovabile.
Un concorso per l’assunzione di altri 11 medici è stato avviato ad agosto 2016, ma non si riesce a formare la commissione di valutazione.
Ma non è tutto. «Abbiamo prorogato fino a fine giugno la convenzione con i medici che avevamo arruolato per fare fronte all’influenza – ha spiegato la Melli – E pensiamo di assegnare al pronto soccorso i medici che non entreranno nei Pronto soccorso estivi».
E aggiunge, « Questo corso di formazione intende far capire all’utenza il ruolo del Pronto soccorso, con l’aiuto di chi fa informazione, Un utente che arriva al "Fazzi" con un codice bianco – spiega Melli – deve sapere che è normale un’attesa più lunga. Gli operatori del Pronto soccorso devono pensare prima ai codici rossi e gialli. Tutte le volte che sembrava che ci fosse stata un’inadempienza – fa sapere il direttore della Asl - le indagini svolte hanno dimostrato che non è mai emersa un’inadempienza di carattere sanitario».
Il Pronto Soccorso troppo spesso finisce per essere percepito come un "inferno". «Magari – ammette la Melli - non è il paradiso. Ma riflettere su ciò che può essere migliorato, al di là delle lamentele immotivate, può aiutare a fare meglio, a riorganizzare i percorsi ed eliminare gli squilibri».
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