La Puglia scolastica si ferma. La didattica "frontale" è stata sospesa, si va verso quella digitale. Stando quindi collegati da casa, gli studenti potranno seguire le lezioni dei professori che potranno utilizzare le LIM collegandosi dal plesso scolastico. In altre parole, si sperimenterà la scuola digitale per "colpa" del coronavirus. Non tutte le scuole sono attrezzate. E' pronta a farlo per esempio il Majorana di Brindisi, scuola all'avanguardia da anni sul tema della sperimentazione.

Anche il telelavoro, lo smart working, comincia a prendere piede. Per esempio, Mesagne è il primo comune pugliese che consentirà ai propri dipendenti, nella misura di un massimo del 10%, di lavorare da casa, su obiettivi prefissati. Il decreto governativo prevede l'obbligatorierà del lavoro da casa per la PA ma non tutte, anzi poche, amministrazioni sono pronte a dare seguito alle direttive.

La chiusura della didattica frontale ha consentito al trasporto pubblico di avere meno utenza sui mezzi pubblici. In effetti, in tema di emergenza, il trasporto pubblico resta la grande incognita e resta lettera morta la cosiddetta "distanza di sicurezza". E' pressochè impossibile rispettare la regola anche se è doveroso per le istituzioni garantire che ciò avvenga.