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Data: 29/11/2013 - Ora: 09:37
Categoria:
Politica
Il documento unitario ribadisce che "le organizzazioni sindacali non accetteranno alcuna frammentazione reddituale"
I lavoratori addetti alle pulizie delle scuole protestano da giorni a causa del taglio degli stipendi e per la situazione per nulla tranquilla sul futuro lavorativo. All'assemblea di ieri ha preso parte anche l’assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli che ha partecipato mattina a due incontri con i sindacati confederali e con quelli autonomi per la vertenza dei lavoratori delle pulizie delle scuole. Come è noto, la vertenza interessa circa 3.500 lavoratori sull’intero territorio regionale a fronte di circa 24.000 in tutta Italia.
Al termine delle assemblee è stato stilato un documento unitario, sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil con Cisal, Fsi, Usb e Cobas insieme allo stesso Caroli e ai capigruppo consiliari di maggioranza e opposizione, che è stato indirizzato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Istruzione.
"Come Regione infatti – ha spiegato Caroli – non possiamo aprire un tavolo di trattativa, in quanto la Regione non è stazione appaltante, ma la controparte è il Governo e il Ministero dell’Istruzione che ha affidato le gare con il ribasso che comporterebbe la riduzione di reddito per i lavoratori. Il ribasso diversificato da regione a regione evidenzia poi il ritorno di una logica inaccettabile: quella delle gabbie salariali, contro cui ci opporremo in ogni sede".
Il documento unitario ribadisce che "le organizzazioni sindacali non accetteranno alcuna frammentazione reddituale" e "ritengono ineludibile l’annullamento della gara come risulta sia già avvenuto per altre ragioni".
"L’assessore Caroli – prosegue il documento politico, firmato tra gli altri da Blasi, Zullo, Di Sabato, Pellegrino, Losappio, Lonigro e dall’assessore al lavoro del Comune di Taranto - condividendo le istanze rappresentate e sostenendole convitamene unitamente ai capigruppo e ai consiglieri regionali di tutte le formazioni politiche, chiede al Miur e alla Presidenza del Consiglio l’annullamento della gara, condicio sine qua non per avviare un tavolo tecnico teso all’individuazione di soluzioni positive per i lavoratori interessati ed il territorio pugliese".
"Tale impostazione – si legge – è condivisa e assunta dalle parti politiche e istituzionali presenti che si impegnano sin da subito a sollecitare i parlamentari pugliesi tutti ed il Governo a superare immediatamente ogni eventuale azione ostativa alla positiva conclusione della vertenza, nell’indirizzo esclusivo del mantenimento degli attuali livelli occupazionali e retributivi".
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