Ci risiamo: anche quest’anno c’è chi valorizza la festa delle donne e chi tende a sminuirla. L’8 marzo è un giorno che invita a riflettere sulla condizione della donna spesso denigrata, vittima di violenze e messa in secondo piano rispetto all’uomo. La forza interiore di una donna non è minimamente paragonabile a quella dell’uomo, testimonianza di ciò sono gli avvenimenti accaduti nel XX secolo, che segnano una svolta circa l’emancipazione femminile.

In molti paesi la condizione femminile rimane statica, ovvero un gradino al di sotto rispetto all’uomo. E sappiamo anche che in ambito lavorativo un’ora di lavoro effettuata da una donna è meno retribuita rispetto a quella di un uomo. Però in Irlanda e in Australia è in atto un vero e proprio cambiamento: le donne guadagnano il 17% in più rispetto ai loro colleghi uomini. Un’ altra svolta importante sta avvenendo nel nostro Paese: la prossima settimana il nuovo Parlamento che si instaurerà porterà con sé l’11% in più delle donne. In questa giornata cade anche un avvenimento storico: Barack Obama, per la prima volta, rilanciando la sua battaglia per i diritti civili, promulga una legge contro la violenza di ogni genere, estesa anche ai cittadini omosessuali. Un’altra sorprendente iniziativa ci giunge dall’Afghanistan, terra in cui la visione della donna è da sempre subordinata all’uomo: a Herat si è aperto il primo Festival del Film delle donne. Alla manifestazione una trentina di pellicole provenienti da venti Paesi diversi, tra cui Iran, India, Corea del Sud e Cina. Ottima iniziativa per aiutare le afghane a prendere coscienza dei loro diritti e anche ad avere un impatto positivo su chi commette violenze nei loro confronti.

Ritornando nella nostra Penisola, c’è chi, pur di regalare una mimosa alla propria donna, si rompe una gamba (è accaduto la scorsa settimana a Varazze) e chi si fa beccare mentre le ruba (100 kg a Imperia), ma le donne sembrano essere stanche del solito ramoscello. Di fatto, calano produzioni e vendite, sia a causa di un autunno secco e un inverno piovoso, sia perché le donne hanno altri pensieri.
Qualunque pensiero tu abbia, ricorda che il motto di ogni donna è sempre: io l’8 ogni giorno!

Bispini Sara- Ludovica De Matteis

Progetto Alternanza Scuola-Lavoro

Liceo Capece-Maglie- Clio S.p.A.