Il Vangelo di Matteo di questa domenica ultima di agosto mi ha riportato alla
funzione della didattica con i ragazzi, a scuola: a loro bisognava porre davanti una
possibilità di scelte multiple prima di offrire la domanda precisa: è questa una buona
norma, utile a risvegliare l'attenzione dei discenti. E "tali" erano gli Apostoli, cui il
Maestro prima di domandare "Chi sono io, per voi?" pone il quesito largo, aperto alle
dichiarazioni su di LUI, ascoltate, in giro: "La gente chi dice io sia?".
La risposta a questo interrogativo è semplice: basta riferire i sentito dire "Un profeta"
o "Il Battista redivivo ". Una volta desta l'attenzione dei Suoi, Gesù domanda loro "E
voi chi dite che io sia?"
Per tutti, risponde Pietro "Tu sei il Cristo (= l'unto di Dio), il Figlio del Dio vivente".
Tale risposta, quasi un'acclamazione merita a Pietro l'investitura; il riconoscimento da
parte del Signore: "Sarai la pietra portante della Comunità Ecclesiale di sempre.
È questo il momento di chiedere: io a me, voi a voi stessi "Chi è per me Gesù?
È il fondamento della mia vita? E’ LUI il Vangelo per la mia storia, Colui che, ogni
giorno, annuncio con le mie scelte e con la Parola? "Se così è, anche per noi vale la
risposta che il Maestro offre a Pietro "Beato te, perché a te mi ha rivelato il Padre mio
Celeste!