Il rebus circa la sopravvivenza dell'amministrazione comunale di Lecce non ha soluzione al momento se non attraverso alcuni punti fermi da cui scaturiranno le dovute conseguenze. E sicuramente l'approvazione del bilancio di previsione 2018-2020 è uno di quelli. Nei giorni scorsi era trapelata la possibilità che il senatore Marti, eletto con la Lega, poteva convergere sul programma per la città del sindaco Salvemini.
Ieri, Salvemini ha detto e ribadito che con il senatore Marti non tratterà ma solo con i consiglieri presenti tra le fila della maggioranza di centrodestra (sembra strano parlare di maggioranza ma così è per via dell'anatra zoppa). "Non ci sono chiusure ma aperture - dice Salvemini - al confronto e alla collaborazione , nel rispetto reciproco e tenendo conto delle condizioni politiche.
Misurarsi col dato di realtà - non inventarsene di ideali o immaginari - è il dovere di ogni amministratore pubblico.
Con l’eventuale sottoscrizione del Patto si avrebbe una maggioranza di scopo e a termine scaduto il quale ciascuno si sentirà libero di decidere di collocarsi politicamente dove e con chi vuole.
Ancora una settimana per capire se questo percorso - in salita e impegnativo - ci porterà al traguardo fissato: evitare il commissariamento di quindici mesi del comune e garantire condizioni di governabilità per erogare servizi, assicurare investimenti, realizzare politiche utili all’interesse pubblico".