Salta nel maxiemendamento alla legge di stabilità la norma che prevedeva la modifica della tassazione sulle sigarette elettroniche su cui il governo era stato battuto in Commissione Bilancio del Senato.

La norma stabiliva la riduzione per i liquidi delle e-cig dell’imposta di consumo dal 58,5% al 25% del prezzo di vendita al pubblico. Per tutti gli altri prodotti contenenti nicotina e altre sostanze sostitutive dei tabacchi lavorati era prevista un’imposta di 0,25 euro. "Da mesi ormai siamo costretti a difenderci – dicono i produttori – da assalti di ogni genere, incluso quello fiscale, che non farà altro che uccidere il settore. Con la scelta di oggi si respinge una rimodulazione della tassazione sulle sigarette elettroniche al 25% che invece avrebbe consentito ad un’eccellenza italiana di crescere ed al Governo di recuperare le coperture che cerca».

I produttori sul piede di guerra minacciano un’offensiva legale. «Il problema - dice Mancini - è ora sotto gli occhi di tutti, e siamo convinti che il Governo e il Parlamento sistemeranno la questione o ora con la Legge di Stabilità o con la Legge di Delega Fiscale. Ciò anche perché è ormai chiaro che la tassazione non potrà entrare in vigore a gennaio – non essendo stato pubblicato il Decreto Ministeriale previsto per il 31 ottobre, e i tempi ormai non ci sono – e che in assenza di cambiamenti siamo convinti che i tribunali di ogni grado d’Italia e d’Europa avranno molto da dire sul tema.