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Data: 27/11/2018 - Ora: 11:09
Categoria:
AttualitÃ
La storia di due ragazze vittime di circostanze avverse
Durante la notte dello scorso 20 novembr scorso, è stata rapita in Kenya Silvia Costanza Romano, una giovane donna milanese che si trovava nel villaggio di Chakama per svolgere attività di volontariato. I rapitori che hanno attaccato e ferito cinque persone (tra le quali anche bambini), sono fuggiti con la 23enne presumibilmente con l'intenzione di chiedere per la sua liberazione un lauto riscatto. Immediatamente sono state attivate le ricerche e il capo della polizia Josephj K. Boinet in un tweet ha scritto: "Ci hanno fornito informazioni molto importanti, siamo ottimisti." A questa affermazione gli farà eco il Ministro degli Interni Matteo Salvini che dichiara in un'intervista all'agenzia Stampa AdnKronos: "Continuo a mantenere ill silenzio di questi giorni per ragioni operative, ma le notizie che arrivano dal luogo sono incoraggianti." Nei giorni seguenti, il quadro investigativo si è concentrato su tre uomini (presumibilmente residenti del villaggio in cui si trovava Silvia), sui quali oggi pende una taglia di 8.600 euro per chiunque avesse informazioni utili circa la cattura dei malviventi e il salvataggio della ragazza. Poche sono le certezze, sicuramente la più importante è quella che Silvia sia viva e si trova insieme ai suoi rapitori, in una foresta di 36.000 metri quadri.
Le prossime ore saranno cruciali per la polizia che agirà con la dovuta cautela richiesta in situazioni cosi complicate. La vicenda di Silvia Romano ha scosso gli italiani, i quali non hanno risparmiato molteplici commenti social, scissi in critiche ed elogi rivolti alla giovane milanese: i più cinici sostengono che non è necessario avventurarsi in luoghi quanto mai incerti da un punto di vista sanitario, ambientale e religioso. Altri viceversa lodano il coraggio e la voglia di mettersi a disposizione dei bisognosi qualsiasi sia la destinazione geografica e culturale. Un interessante paralleismo è quello tra Silvia e Desirée Mariottini (sedicenne deceduta a Roma a causa di un cocktail letale di droghe e psicofarmaci), vittime di diverse scelte di vita criticate ingiustamente come le artefici di un destino infausto, provocato da azioni avventate o semplicemente mal ponderate.
Sarebbe opportuno segnalare a coloro che giudicano queste vicende, che non sempre l'intenzione corrisponde alle conseguenze delle proprie condotte: come Desirèe, nonostante fosse una tossicodipendente non cercava la morte per mano dei suoi aguzzini – anche Silvia dal canto suo non poteva aver preventivato ciò che purtroppo le è accaduto. Quindi per quanto le loro scelte possano essere opinabili, a nessuno è dato sapere ciò che nel bene o nel male accade nel corso della vita, poiché il destino è ineluttabilmente segnato a discapito delle nostre volontà o intenzioni.
Non giudichiamo cosi facilmente la vita degli altri.
Autore: Susanna Conte
Data: 22/12/2022
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Data: 17/12/2024
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