Armadi straripanti inversamente proporzionali ai portafogli che si svuotano. Sono i saldi, signori! E anche se fino a ieri la frase ricorrente poteva essere "E' tutta colpa della crisi…!",da due giorni la storia è cambiata perché sulle vetrine è comparsa la parola magica, quella che fa sognare le fidanzate, le mogli e le figlie, per intenderci. E la giustifica è pronta. Firmata non falsificata. "Ci sono i saldi, è peccato non approfittare dell'occasione!" La frase è ricorrente. Ogni anno, i primi di luglio.

La partenza da casa, bancomat in tasca o portafogli pieno, è quasi epica. "Esco solo a fare un giro!" pensano in tanti. Eppure quelle braccia saranno riempite di buste, ma ancora non lo sanno.

Bastano pochi minuti e lo sguardo si poggia sulla prima vetrina, poi la seconda, poi la terza. All'inizio i paragoni sono d'obbligo.

Poi il baratro. La maglia rosa fosforescente che arriva in direttissima dagli anni 80, gli occhiali da sole blu elettrico, il costume a fascia desiderato per tutto l'inverno. O la paglietta per il mare. Il problema, penseranno in tante, è che tutto può servire. "Lo compro o non lo compro?". La risposta è sempre quella. E' immediata. Una commessa gentile, un altro cliente che fiuta l'affare, e il gioco è fatto. La prima busta c'è. Il sorriso pure.

Saranno le vetrine addobbate con precisione, sarà la scritta Saldi che troneggia ovunque e in mille colori, sarà….

Il ricordo del prezzo prima dell'avvio dei saldi non c'è, la consapevolezza di una reale convenienza nemmeno. Ma è festa. E anche accompagnare la fidanzata per qualcuno non è più così pesante. Perché scappa un regalino. Scappa l'affare.
E poco importa che il termometro segna 40 gradi, poco importa che il mare sta a due passi,il fine giustifica il sacrificio. Perché sì, è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.

Brano: Deux Janvier_Renald De Matrexasse