In questi giorni tristi,

nei quali piangiamo, ma restiamo
imperterriti fissi nelle nostre scelte,
irrispettosi dell’ambiente e delle
regole sanitarie, stiamo facendo
morire, contagiate, più di trecento
persone al giorno. Atei e materialisti
(di fatto), tristi nel cuore e sconvolti
dai fatti, che la cronaca ahimè ci propone,
quando finisce il chiasso della TV
e dello shopping, nei negozi, ci sentiamo ammalati
di una solitudine feroce, che
ci va divorando il petto.
Pure quel Gesù Signore che ormai
trascuriamo, continua a restare da solo
sulla Croce per questo vecchio mondo.
Egli chiede perdono al Padre perché
vuole con Sé, salvi,
noi irriconoscenti, sempre più idolatri.
FissiamoLo, vi prego, un solo istante,
quando, solitario, sentiamo dolerci il cuore.
Riconosciamogli il diritto di un po’ di compassione,
giacché, fedele, LUI solo, continua a soffrire
e a morire per noi.