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Data: 20/06/2014 - Ora: 09:36
Categoria:
Attualità
Esulta la Sezione Sud Salento di Italia Nostra
per i risultati raggiunti in dodici anni di impegno contro l’eolico selvaggio
Con la decisione del Consiglio dei Ministri del 6 giugno scorso riguardante tre progetti di centrali eoliche previste in Puglia è stata posta definitivamente la parola fine anche al progetto di tre torri alte circa 100 m da installare sulla collina di Palmariggi (Località Quattro Macine) e per il quale la Sezione Sud Salento di Italia Nostra si era attivata, anche in sede di Consiglio di Stato, per supportare il Ministero per i Beni Culturali nell’impugnazione della sentenza del TAR/Lecce che - invece - aveva accolto favorevolmente il ricorso della socie-tà proponente SPES srl avverso il parere negativo al progetto espresso dalla Soprintendenza ai Beni paesaggistici di Lecce.
La stessa parola fine è stata posta in questi giorni dal TAR di Bari con le sentenze nn. 685, 686 e 687 del 2014 (depositate lo scorso 6 giugno) riguardanti i progetti dei tre mega-impianti eolici che la società Nextwind srl intendeva realizzare nei territori di Parabita-Neviano (progetto di 11 torri), di Galatone-Neviano-Sannicola-Seclì-Tuglie (progetto di 16 torri) e di Martano-Zollino (progetto di 17 torri) tutte dell’altezza di 150 m e da 3 MW di potenza, per i quali l’Associazione Italia Nostra – Sezione Sud Salento si era attivata sin dal primo momento presentando osservazioni già in sede di V.I.A., e al cui provvedimento negativo della Regione la Nextwind aveva inoltrato ricorso al TAR di Bari nella cui sede – appunto - Italia Nostra si era costituita ad opponendum con l’Avv. Donato Saracino.
Con questi provvedimenti Italia Nostra ritiene che può considerarsi totalmente chiusa l’intera vicenda dei mega impianti eolici nel Salento; a parte i due progetti realizzati circa 10 anni fa a Lecce e a Carpignano salentino, difficilmente altri impianti potranno essere più installati in provincia di Lecce anche in ragione delle azioni intraprese da Italia Nostra in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, con i vari ricorsi al T.A.R. e al Consiglio di Stato e con i provvedimenti emessi dal Consiglio dei Ministri.
Da qui l’entusiasmo della Sezione Sud Salento di Italia Nostra che per prima, a partire dal 2002, si è adoperata incessantemente in Puglia e nel Salento per sostenere la necessità che gli impianti di energia rinnovabile venissero programmati e realizzati solo sulla base di rigo-rose scelte urbanistiche, energetiche ed ambientali al fine di evitare che determinassero im-patti significativi al territorio, al paesaggio e all’economia agricola e turistica. Allo stesso tempo sistematica e determinata è stata l’azione per contrastare il rilascio delle autorizza-zioni ad una miriade di richieste per la realizzazione di mega-impianti eolici che, fantomatiche società costituite spesso ad hoc, intendevano realizzare in molti comuni del Salento.
In tali attività il ruolo svolto dalla Sezione Sud Salento è risultato - appunto - decisivo anche perchè, attraverso una serie di iniziative (convegni, dibattiti, documenti, articoli, parte-cipazione a trasmissioni televisive, audizioni in commissioni, ecc.), si è riusciti a coinvolgere cittadini, associazioni e amministrazioni locali a far crescere l’attenzione verso queste proble-matiche e per impedire che venissero agevolmente rilasciate le autorizzazioni da parte degli organismi preposti anche impugnando quelle stesse che non risultavano rispondenti agli obiettivi di salvaguardia del territorio e dei suoi beni culturali ed ambientali.
Attraverso questo impegno, determinato e costante, i cieli del Salento sono rimasti liberi di essere ammirati e - allo stesso tempo - ampi territori ed i paesaggi di oltre 30 comuni della provincia di Lecce si sono salvati dalla devastazione delle circa 200 torri eoliche, di media e alta potenza e dall’altezza da 100 ai 150 m., per le quali erano state presentate le relative ri-chieste di autorizzazioni.
E’ stata questa una battaglia impari portata avanti dalla Sezione Sud Salento di Italia Nostra nel sostenere la necessità di ricorrere all’utilizzo delle energie rinnovabile e - allo stesso tempo – nel contrastare l’installazione di impianti di tale portata nella convinzione che il Sa-lento non poteva subire passivamente un assalto di tale portata che avrebbe determinato lo stravolgimento totale ed irreversibile dell’identità salentina.
Data: 22/12/2022
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