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Data: 27/06/2016 - Ora: 11:10
Categoria:
Cultura
Il gruppo ha visitato le mura messapiche di Castro, il Santuario di Atena Troiana e l’approdo di Enea
Un viaggio nella storia sulle orme di Enea: la comunità accademica di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo dell’Università del Salento, in testa il Rettore Vincenzo Zara, si ritroverà a Castro ieri, per una speciale visita guidata agli scavi archeologici condotta dal noto archeologo professore emerito Francesco D’Andria. Partenza per circa 150 persone in pullman da palazzo Codacci-Pisanelli, ritrovo con altre 200 persone circa in piazza Perotti a Castro. Si è voluto unire al gruppo il Questore di Lecce Pierluigi D’Angelo e per dare il benvenuto sarà presente anche il Sindaco di Castro Alfonso Capraro.
«Entusiasmante il riscontro a questa iniziativa, con una grande adesione soprattutto da parte degli studenti. Vogliamo pensare ad altre occasioni come questa, anche aperte al pubblico», annuncia il Rettore, «per valorizzare le nostre attività di ricerca, a partire da quelle con una più diretta ricaduta sul territorio».
Il gruppo ha visitato le mura messapiche di Castro, il Santuario di Atena Troiana e l’approdo di Enea, quindi il Castello spagnolo, dove è in allestimento il Museo contenente le sculture rinvenute negli scavi (statua della dea Atena, fregi con girali vegetali del IV sec. a.C., i più antichi mai rinvenuti), poi i torrioni, dai quali si gode uno straordinario panorama sul Canale di Otranto che gli antichi chiamavano stoma tou Adriou kolpou (bocca del Golfo adriatico).
Spiega il professor D’Andria: «La scoperta del Santuario di Atena Troiana si collega direttamente al mito del viaggio di Enea, cantato da Virgilio nell’Eneide. Dopo aver lasciato Butrinto in Albania, Enea attraversa il canale ed entra in vista dell’Italia, nel punto segnato dalla presenza del tempio di Minerva: il nome antico di Castro era infatti Castrum Minervae. Gli scavi condotti in collaborazione tra Comune di Castro, Università del Salento e Soprintendenza della Puglia hanno portato alla luce il Santuario di Minerva cantato da Virgilio, del quale sarà possibile vedere i resti e i numerosissimi reperti. Il Progetto PoIn ‘Attrattori culturali, lavori parco archeologico sulle orme di Enea - tempio di Minerva’ ha permesso di inserire queste strutture dell’età ellenistica in un percorso che, correndo ai piedi delle fortificazioni spagnole, offre ai visitatori la vista di straordinari scorci paesaggistici, tra i terrazzamenti coltivati a orti e oliveti, il mare nel punto d’incontro tra Ionio ed Adriatico, il capo Iapigio, l’attuale promontorio di Leuca, de Finibus Terrae».
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