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Data: 07/10/2014 - Ora: 10:40
Categoria:
Politica
Eni continua a giurare che non ci sarebbe alcun aumento di emissioni inquinanti rispetto all'attuale impatto della raffineria
Le compagnie petrolifere che si occupano dello sfruttamento del giacimento petrolifero di Tempa Rossa in Basilicata, incontreranno domani i vertici di Arpa Puglia, l'Agenzia regionale per l'ambiente, sperando e provando a a spezzare l'assedio attraverso il confronto e il chiarimento che via via è andato aumentando con i cittadini e le associazioni ambientaliste di Taranto.
Con il Comune di Taranto c'è già stato nelle scorse settimane ma non ha sortito effetti nuovi e ora, dunque, si prova con Arpa e ambientalisti. Eni continua a giurare che non ci sarebbe alcun aumento di emissioni inquinanti rispetto all'attuale impatto della raffineria. Anche perché il Governo, si sottolinea, ha posto questa come condizione fondamentale per autorizzare il progetto.
Dal canto regionale di seguito la nota dell'assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Licastro: "Nella giunta odierna, il Governo Regionale, ha approvato su mia proposta la delibera con cui, ai sensi dell'art. 29 octies comma 4 del D. lgs 152/2006 si chiede al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di riesaminare il DM 573/2011 con cui si concede la Via-Aia al progetto Tempa Rossa".
"Tenendo conto delle novità intervenute in relazione all'approvazione del Piano concernente le prime misure di intervento per il risanamento della qualità dell'Aria del quartiere Tamburi di Taranto che tra l'altro prevede il riesame delle autorizzazioni integrate ambientali del comprensorio industriale di Taranto e Statte e della legge regionale sulla valutazione del danno sanitario (21/2012) - prosegue Nicastro - abbiamo avviato la formale procedura di richiesta di riesame per il progetto di stoccaggio di Eni. Il tutto anche alla luce delle considerazioni espresse dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente con la lettera del 25 settembre scorso che riguardano aspetti ambientali e questioni riferite al rischio di incidenti rilevanti".
"Parallelamente, come già comunicato nei giorni scorsi, Arpa Puglia coordinerà il lavoro di redazione della Vds sulla traccia di quanto già fatto per lo stabilimento Ilva e attendiamo lo studio dell'azienda che certifichi il non aggravio di emissioni in atmosfera. Questi elementi - conclude Nicastro - confrontati con i dati in nostro possesso che riguardano l'area di Taranto permetteranno di valutare l'incidenza effettiva del progetto, anche in termini sanitari, e, cosa ancora più importante, di inserire nell'iter sulla nuova Aia le valutazioni sulle ricadute sanitarie, peraltro già richiamate nelle prescrizioni inserite nel parere Via Regionale del 2011".
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