La pietra leccese illuminata dai raggi del sole di fine Marzo. Uno scorcio di Lecce, quello che impreziosisce e si lascia impreziosire dalla Chiesa Greca San Nicola di Myra, chiesa cattolica di rito bizantino, vero gioiello dell'arte nel capoluogo salentino. A frequentarla nel corso dell'anno sono soprattutto gli albanesi e i greci ma puntualmente subito prima della domenica delle Palme, in tanti assistono ad uno spettacolo caratteristico a delle radici ben salde nella tradizione della Grecìa Salentina.
Tre gruppi si sono alternati, cantando e suonando, tra la Chiesa Greca e il Monastero delle Benedettine. In una sorta di processione "musicata": Melegari, Stefanizzi e Calò di Cutrofiano, "Bottega del Teatro" di Zollino e gli "Asteria" di Sternatia, con fisarmonica e chitarra e accompagnati come da tradizione dal "portatore di palme" hanno intonato "U Santu Lazzaru" "un canto che annuncia la risurrezione di Lazzaro- ha spiegato il parroco Nik Pace- e che rappresenta il risorgere dalle difficoltà quotidiano".
Versi ispirati alla Passione di Cristo, strofe tramandate oralmente, forte gestualità per far comprendere le parole delle canzoni cantate in griko, ma soprattutto giovani e anziani uniti in una sola voce in nome della tradizione che continua a vivere in un magico incontro di suoni e parole.

Foto da: www.cantidipassione.it