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Data: 01/04/2014 - Ora: 11:31
Categoria:
Economia
Il vantaggio dell’operazione messa in campo dalla Regione Puglia è duplice: le banche fanno più credito perché corrono meno rischi; le aziende oltre ad ottenere più finanziamenti, sostengono costi molto più bassi perché si riducono gli interessi
"Si tratta di 215 milioni di euro messi in campo per lottare, con una modalità differente, contro la strozzatura nel sistema del credito".
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina, insieme all’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Loredana Capone alla conferenza stampa di presentazione secondo bando del Fondo Tranched Cover, un innovativo strumento di garanzia per il sistema finanziario, del valore complessivo di 20 milioni di euro, gestito dalla società regionale in house Puglia Sviluppo Spa.
"Noi – ha spiegato Vendola – siamo un governo regionale, non siamo una palestra di polemisti. Dobbiamo, da un lato, farci carico dell’affanno delle imprese, soprattutto di quelle più innovative, ma dobbiamo anche ascoltare le ragioni di un articolato sistema del credito, che deve rispondere a leggi e vincoli e che deve confrontarsi con la scena europea ed internazionale".
"Il nostro problema – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – è come interloquiamo con la rete creditizia che opera nel nostro territorio, affinché possiamo condividere una parte del loro affanno e metterci sulle nostre spalle una parte del peso che loro sopportano. Loro hanno un dovere che è quello di non concentrare troppi rischi in un’operazione di esposizione creditizia e per noi essere parte integrante di questo processo di frammentazione del rischio, significa sostenere concretamente lo sforzo di erogazione del credito."
Ad aggiudicarsi le risorse del secondo avviso, la Banca Popolare di Bari, la Banca Monte dei Paschi di Siena e la Banca Popolare di Puglia e Basilicata.
"Queste banche – ha concluso Vendola – sottoscrivono con noi un accordo; noi, come Regione, facciamo una parte che è quella di prenderci in carico una parte del loro rischio e loro, in proporzione a questo sforzo, mettono in campo risorse finanziare importanti che sostengono questa sfida epocale: fare della Puglia una regione smart".
I risultati della seconda edizione del Tranched Cover rappresentano il nuovo traguardo della battaglia della Regione Puglia contro il "credit crunch", la stretta del credito causata dalla recessione, che sta mettendo in ginocchio imprese e famiglie. La Puglia è la seconda regione in Italia dopo il Veneto ad aver adottato il Tranched Cover, ma è la prima per il volume del portafoglio attivato, 215 milioni appunto, contro i 128 del Veneto. Ad aggiudicarsi le risorse del secondo avviso, che vale da solo 12,5 milioni di euro, la Banca Popolare di Bari, la Banca Monte dei Paschi di Siena e la Banca Popolare di Puglia e Basilicata.
Alla Popolare di Bari sono destinati 6 milioni di euro che sosterranno la costruzione di un portafoglio per 75 milioni. La Banca Monte dei Paschi di Siena si aggiudica 3,5 milioni di euro che garantiranno finanziamenti per 62,5 milioni di euro. Alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata vanno 3 milioni di euro per un volume di finanziamenti pari a 37,5 milioni di euro. In totale saranno sviluppati portafogli di nuova finanza per 175 milioni di euro.
Aggiungendo a questi fondi le risorse del primo avviso, che ha assegnato 3,2 milioni di euro alla Banca Unicredit per sostenere 40 milioni di finanziamenti, si arriva ai 215 milioni di oggi (finanziamenti garantiti grazie a 15,7 milioni di euro di fondi pubblici in totale) che saranno nuova finanza per i prossimi investimenti delle imprese. Questi fondi permetteranno alle imprese di ricevere finanziamenti per attività di innovazione, per investimenti iniziali (ad esempio l’acquisto di macchinari), per processi di capitalizzazione aziendale (come l’aumento del capitale sociale), per l’attivo circolante (ad esempio l’anticipazione delle fatture) o per il consolidamento di passività a breve (cioè i debiti da estinguere entro un anno). Ogni singola impresa potrà ricevere finanziamenti di un importo compreso tra 50mila euro e 700mila euro, mentre la copertura massima delle garanzie non può superare l’80% di essi. Si calcola che la maggiore parte dei finanziamenti saranno erogati a piccole e medie imprese con classe di rating Standard&Poor’s comprese nella fascia che va da A a BB, cioè la fascia media.
Il vantaggio dell’operazione messa in campo dalla Regione Puglia è duplice: le banche fanno più credito perché corrono meno rischi; le aziende oltre ad ottenere più finanziamenti, sostengono costi molto più bassi perché si riducono gli interessi. Avviene perché su un portafoglio rappresentato da varie tipologie di imprese richiedenti credito, il pubblico – nel nostro caso Puglia Sviluppo – si accolla l’onere dei casi più difficili cioè della parte più debole del portafoglio (il 10%). Si tratta del cosiddetto profilo di rischio "junior" al quale si contrappone il rischio "senior" che rimane in capo alla banca. Questo genera un effetto benefico sull’istituto di credito che può aumentare il numero degli impieghi e abbassare il costo dei tassi per le imprese di almeno 200 punti base (ad esempio il 3% anziché il 5%). Nella seconda edizione del Tranched Cover oltre alla classe junior (sostenuta da Puglia Sviluppo) e della classe senior (sostenuta dalle banche) è stata individuata, tra l’una e l’altra, anche la classe "mezzanine" che è garantita invece dai confidi. Così anche i confidi regionali stanno accettando la sfida di evolvere verso fasce più strutturate di garanzia. L’ha già fatto Cofidi Puglia che condividerà lo strumento con la Banca Monte dei Paschi di Siena. L’Iter e i tempi La seconda edizione dell’avviso Tranched Cover è stata avviata a gennaio 2014, le risorse sono state aggiudicate già a febbraio. Il 18 e 19 marzo le banche hanno stipulato con Puglia Sviluppo una convenzione per regolare i reciproci rapporti.
Le banche si sono quindi impegnate a realizzare portafogli di finanziamenti da erogare a Pmi che operano in Puglia entro 18 mesi al massimo. L’avvio della fase di costruzione del portafoglio sarà comunicata dagli istituti di credito a Puglia Sviluppo entro 30 giorni dalla stipula della convenzione. A seguire saranno sottoscritti i contratti di pegno con il trasferimento dei fondi (tecnicamente definiti "junior cash collateral") da Puglia Sviluppo alle banche. È importante sottolineare che se le imprese restituiscono i finanziamenti ricevuti, le risorse pubbliche, che sono un fondo rotativo e non "perduto", tornano indietro a Puglia Sviluppo. In ogni caso, per queste risorse, le banche corrispondono comunque alla società regionale un tasso di interesse dell’1,3%.
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