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Data: 21/10/2016 - Ora: 12:25
Categoria:
Politica
Il consigliere provinciale Scorrano chiede la convocazione
Le autorizzazioni, rilasciate dal Ministero dell’Ambiente alla "Schlumberger" per avviare in un’area di quattromila chilometri quadrati nel mar Ionio, a sole 13 miglia da Taranto e 18 da Leuca vicinissime quindi alla costa e a quel limite imposto dalla legge di 12 miglia, le cosiddette prospezioni con la tecnica "air-gum" per sondare il sottosuolo alla ricerca di petrolio, che risulta essere invasiva, basandosi su forti esplosioni ed emissioni sonore che danneggiano i fondali e sopratutto la fauna marina.
E’ necessario che la Provincia ed i Comuni interessati, ben 12 solo nel nostro territorio: Galatone, Ugento, Racale, Sannicola, Castrignano, Morciano, Patù, Traviano, Alliste, Salve, Gallipoli e Nardò avviino una azione di concerto, che vista anche la posizione del Presidente Gabellone espressa a mezzo stampa di contrarietà al provvedimento e della stessa Regione Puglia, impegni il governo nazionale a rivedere la propria posizione e a recedere dalle nefaste decisioni intraprese.
Si chiede, pertanto, la convocazione urgente della 2^ Commissione Provinciale alla presenza dei tecnici dei settori interessati, invitando tutti i sindaci dei comuni coinvolti oltre ai consiglieri regionali, alla deputazione salentina, all’università e le associazioni ed i comitati che si sono occupati della vicenda per predisporre un ordine del giorno da portare in un consiglio provinciale monotematico che esprima in modo chiaro ed istituzionale il dissenso nei confronti delle autorizzazioni rilasciate dal ministero dell’ambiente e ne chieda l’immediato ritiro, ribadendo la volontà del territorio già espressa in passato di tutelare il proprio mare che deve essere fonte di ricchezza e lavoro attraverso una politica di valorizzazione delle attività di pesca e quindi di tutto ciò che ne consegue in termini di commercializzazione, esportazione, trasformazione oltre alle attività connesse di ristorazione e conservazione. Inoltre continuando a perseguire migliorandole politiche del turismo qualificando ulteriormente l’offerta.
Tutto ciò, poco ha a che fare con l’anacronistica ricerca del petrolio attraverso tecniche che pregiudicherebbero in modo irreversibile la nostra vera ricchezza.
La difesa del territorio da attacchi scomposti da parte di multinazionali, con la compiacenza dei governi, che hanno come unico obiettivo il profitto di pochi deve essere, ancora, una priorità dell’ente provincia sia pure svuotato dai sui compiti amministrativi, in quanto elemento di coordinamento, per vigilare contro le devastazioni a tutela del proprio territorio e della salute dei suoi cittadini.
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