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Data: 15/08/2013 - Ora: 17:08
Categoria:
Turismo
C'è a chi piace e a chi no
Specie nelle grandi citta'-capoluogo il fenomeno era diventato molto esteso e quasi mai era ispirato alla filosofia originaria trasformandosi in un modo per fare concorrenza agli alberghi che infatti ne hanno risentito notevolmente. Anche i tre anni di tempo, concessi per aderire a una delle due tipologie e adeguarsi alle nuove regole, sono stati un punto di compromesso.
Per gli albergatori tradizionali è un toccasana la nuova legge. Quanto meno cio' pero' significa, per Federalberghi, aver fermato questo fenomeno: se in 5/6 anni la legge precedente ha portato a 3.000 strutture, nei prossimi anni, a situazione invariata, sarebbero diventate 6.000 distorcendo ogni tipo di mercato e facendo piu' male che bene al turismo e all'accoglienza.
Per l'assessore al turismo Slvia Godelli la legge e' "il punto di arrivo di un percorso fatto di approfondimenti, incontri, valutazioni sia tra le diverse componenti politiche che con le parti sociali, allo scopo di regolamentare in maniera chiara l'attivita' ricettiva dei Bed and breakfast alla luce delle nuove disposizioni nazionali". Maggiori perplessita' sulla nuova normativa vengono avanzate dal presidente di Asshotel-Confesercenti di Bari e Bat, Francesco De Carlo, secondo il quale "non risponde alle aspettative degli operatori del settore"
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