L’immenso patrimonio vitivinicolo del Salento va difeso e potenziato. Con questo obiettivo è stato siglato, nella sede della camera di Commercio di Lecce, il protocollo d’intesa tra la Regione Puglia, la Camera di Commercio, Unioncamere, la Provincia di Lecce, il Comune di Otranto, il Centro di Ricerca Sperimentazione e Formazione in Agricoltura "Basile Caramia" di Locorotondo, il Consorzio Vivaisti Viticoli Pugliesi, il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il CNR. Si punta a rilanciare e promuovere la produzione vivaistica vitivinicola pugliese attraverso una serie di interventi che permettano l’ammodernamento e l’ampliamento dell’offerta del settore e il miglioramento della qualità delle viti.

La Regione ha finanziato il progetto investendo 447.600,000 euro, la Provincia di Lecce ha messo a disposizione circa 15 ettari di terreno presso la Masseria "Scarciglia" in agro di Minervino di Lecce e l’Istituto Agrario Presta di Lecce, per ospitare a Lecce i campi di piante madre di categoria base (fase premoltiplicazione) che saranno gestiti dal Centro di Ricerca Sperimentazione e Formazione in Agricoltura.
A Minervino di Lecce saranno realizzati campi di categoria certificato (fase moltiplicazione) gestiti dal Consorzio Vivaistiti Viticoli. L’Università degli Studi di Bari ed il CNR forniranno il supporto tecnico scientifico.
Il costo complessivo dell’operazione è di 794.400,00 euro, di cui più della metà finanziati dalla Regione (447.600,00), 63 mila dal Consorzio, 48.300 dal Centro "Basile Caramia", 51 mila dalla Provincia di Lecce, 41 mila dal Comune di Otranto, 100.000 dalla Camera di Commercio, 16 mila da Unioncamere e 12 mila da Università degli Studi di Bari e 15.500 Cnr.