Un fungo la causa della morìa degli ulivi nel Salento. Sarebbe - il condizionale è d'obbligo - perchè ancora nulla è scientificamente provato e comprovato, ma gli studi fin qui effettuati portano a pensare a un fungo patogeno. Esaminando i rami secchi degli alberi si nota una protuberanza esterna propria di un fungo. La malattia si propaga all'interno della pianta, distruggendola. Gli sudiosi di fitopatologia dell'Osservatorio di Bari pensano che a favorire la nascita del fungo sia un insetto, altrimenti non si spiegherebbe la propagazione del problema in aree molto distese in pochissimo tempo.

L'insetto, di cui ancora non si conosce nè nome nè provenienza non morirebbe durante le stagioni fredde a causa di temperature miti e da qui una proliferazione massiccia. L'insetto e il fungo, tuttavia - spiegano gli studiosi - sarebbero l'effetto e non la causa che determina tutto ciò. Alla base dei problemi degli ulivi ci sarebbero il depauperamento del terreno, l'uso indiscriminato di pesticidi, la scarsità d'acqua dolce a scapito di una maggiore risalita nella falda di acqua salata. Una serie di concause, oltre al cambiamento climatico, che fanno preoccupare gli agricoltori e non solo, dal momento che la Puglia produce la maggior quantità di olio d'Italia.In un primo momento si era pensato all'inquinamento della falda acquifera ma le analisi di laboratorio hanno escluso che fosse quella la causa.

Gli esperti sono al lavoro per cercare di trovare una soluzione quanto prima, altrimenti il danno sarà incalcolabile per un'intera comunità.