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Una giovane donna muore dopo il ricovero al Fazzi

Data: 16/12/2015 - Ora: 18:36
Categoria: Attualità

fazzi

L’infettivologo parla di possibile infezione da meningococco. Si attendono i risultati di microbiologia.


Una giovanissima mamma leccese di 29 anni, si sente male alle 2 di notte. Febbre molto alta, conati di vomito, arriva il 118 nella zona 167, e.. via di corsa al "Vito Fazzi".
Al pronto soccorso i medici dispongono l’immediato ricovero nel reparto di Rianimazione. Ma qui la situazione precipita in poche ore. Non c’è niente da fare e…. alle 5 del mattino la donna muore. Lascia una bambina di 7 anni che frequenta le scuole elementari.
Quale misterioso male ha stroncato la sua vita? Il consulente infettivologo, prontamente convocato dai colleghi della Rianimazione, ipotizza una «meningite fulminante». Sia per la giovane età della paziente, sia per le modalità che non le hanno lasciato scampo.
La salma è stata trasferita alla camera mortuaria a disposizione dell’autorità giudiziaria. I batteriologi del laboratorio di microbiologia del Fazzi hanno già prelevato i campioni da esaminare, per poter risalire alle cause.
Una cosa appare certa: è escluso che il decesso possa essere legato al virus dell’influenza ormai circolante.
«Lo escludo categoricamente perché sono ancora i primi sporadici casi - spiega l’epidemiologa Maria Chironna, dell’Osservatorio epidemiologico regionale – E comunque l’influenza non presenta quel quadro clinico. Le complicanze riguardano l’insufficienza respiratoria e non una morte così fulminante».
Se venisse accertata l’azione violenta del "meningococco" scatterebbero le profilassi dell’Ufficio Igiene della Asl.
«In attesa dei risutati del laboratorio - fa sapere Alberto Fedele, responsabile del Servizio igiene e sicurezza pubblica di via Miglietta – stiamo già facendo un’indagine per essere pronti a fare qualsiasi intervento. Ma in queste circostanze non ci sono grandi cose da fare. Eventualmente le persone conviventi, che sono i contatti più stretti con la paziente, dovranno fare una cura di antibiotici per due giorni».
Intanto i familiari della donna si sono rivolti ai carabinieri perché venga fatta luce su una morte che al momento appare ingiusta e misteriosa.

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