Gesù racconta ai farisei questa parabola:
-C'era un uomo ricco, ben vestito, che, ogni giorno, sedeva alla mensa, della sua casa, imbandita di pasti
appetibili e abbondanti.
Nota bene:
Costui non ha un nome proprio, viene chiamato "epulone" dalle ricche tavolate di cui godeva.
Alla sua porta sedeva un poveretto, Lazzaro (che non ha a che fare con San Lazzaro), piagato, affamato, che
avrebbe voluto godere, anche soltanto dei resti di quei pasti, se gliene avessero dati.
Morì il povero e venne assunto nel seno di Abramo (padre dei credenti) e morì il ricco, che trovò il suo
posto nel fuoco eterno, colpevole di non aver riconosciuto in Lazzaro "il fratello" con cui condividere...
Quello che a noi serve, per la vita, è il rifiuto di Abramo a mandare ad informare, per farli ravvedere, i
fratelli del ricco epulone, a lui simili nelle scelte esistenziali: "Hanno la legge e i profeti risponde Abramo al
"dannato" che lo supplica,... se non ascoltano loro, non cambieranno neanche se uno risorgesse dai morti".
Domanda util'ingresso per la salvezza-, dalla Pasqua di Gesù Cristo?"
Noi abbiamo il Vangelo: lasciamoci salvare dalla Bella Notizia!

Ripetiamo le Beatitudini perché siano per noi comandamenti.
-Beati i poveri in spirito...
-Beati i puri di cuore...
-Beati i miti...
-Beati gli operatori di Pace...
-Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia...
-Beati coloro che piangono...
Per tutti costoro infatti Dio stesso sarà l'eterna ricompensa.