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Data: 22/07/2022 - Ora: 09:16
Categoria:
Cultura
Domenica 22 luglio
Il Vangelo di questa XVII domenica del Tempo Ordinario ha saputo toccare le corde più intime del
mio cuore.
Gesù si pone di fronte agli Apostoli e quindi a tutti noi, per insegnarci a vivere, in modo filiale, la
relazione affettiva con Dio Padre. Non è all'età anagrafica che guarda il Maestro, ma alla nostra
ancora infantile capacità di credere.
Quando dai "suoi" gli è stato chiesto di insegnare loro a pregare, il Verbo ha cominciato dal "nome"
con cui rivolgersi all'Abbà comune...: "Voi direte - ha iniziato - con tenerezza ineguagliabile -
Padre nostro,
che sei nei cieli (del nostro cuore),
fa' che noi possiamo onorare la Santità del tuo nome, (=persona) e prodigarci per l'avvento del
Tuo Regno (=Tua presenza divina nella storia umana).
Facci docili alla Tua volontà, come lo sono i celesti, concedici il pane quotidiano che nutra il
corpo e lo spirito,
e perdona i debiti che potremmo contrarre con Te, così come anche noi ci impegniamo a
perdonarli ai nostri fratelli, con noi debitori.
Non abbandonarci nell'ora della tentazione, ma liberaci dal male.
Gesù ha nel cuore la nostra umana fragilità, considerando la quale, con la preghiera ci rende
supplici presso il Padre perché ci aiuti a vivere come suoi figli.
Quindi intima agli Apostoli, e a noi, di chiedere all'Abbà il Santo Spirito, necessario alla vita filiale.
La nostra impetrazione verso il Padre deve essere costante e insistente, come quella di chi si trova a
casa e, ad ora tarda, un amico inatteso e, non avendo che cosa dargli da mangiare, si rivolge in
modo pressante e poco opportuno, dato l'orario, al vicino, che soddisferà la sua richiesta, magari
soltanto per poter finalmente avere pace. Come dire che la richiesta continua trova accoglienza
presso il cuore divino.
Bussare - cercare - chiedere sono i verbi che devono qualificare la nostra richiesta ( per ottenere lo
Spirito).
Tale preghiera deve nascere da un cuore bisognoso e certo di essere esaudito.
La chiesa consegna, nel Battesimo, a genitori e padrini, che rappresentano il neobattezzato, il Padre
nostro, preghiera dei figli di Dio, e il Credo, che ci offre la certezza di aver ricevuto, in dono, nel
Sacramento, Dio - Trinità, da cui dipendono il nostro destino ultimo e la comunione fraterna,
all'interno della Chiesa, essenziale alla salvezza eterna dei cristiani.
Autore: Mariagrazia Camassa
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