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Data: 18/05/2015 - Ora: 12:46
Categoria:
Attualità
Più e più volte abbiamo detto che l'unica certezza è la confusione in tema di ulivi, xylella e quant'altro. Quello che segue ne è una plasica riprova. Il metodo naturale secondo cui gli alberi rinascono, dopo essere stati colpiti dal COdiRo, pare non sia efficace, almeno secondo quanto documentato da La Voce dell'Ulivo, una delle Associazioni che operano sul territorio. Appare sempre più drammatica una frammentazione del mondo associazionistco tanto da non cogliere l'obiettivo di tanta divisione se non la percezione che rischiamo seriamente di farci tutti del male.
Tornando alla notizia diffusa dal comitato "Non è vero che gli alberi di ulivo trattati con i "metodi della nonna" sono rinati, bensì stanno disseccando in modo inesorabile". Questo è quanto è apparso agli occhi di alcuni componenti della Voce dell'Ulivo ieri mattina in un sopralluogo effettuato nelle campagne della Castellana (Gallipoli). In particolare si tratta degli uliveti che sono passati alla ribalta della cronaca nazionale ed europea, per essere guariti dai disseccamenti da CoDiRo, grazie alle sole buone pratiche agronomiche (pur sempre importanti ma non risolutive del problema) e all'utilizzo del solfato di rame e calce.
"A questo punto, dopo il sopralluogo di oggi, crediamo di poter mettere fine alle illusioni diffuse in questi mesi, con documentazione fotografica e filmati molto eloquenti che ci hanno portato alle seguenti considerazioni riguardo ai risultati di queste "sperimentazioni": consumo di un fiume di inchiostro e parole per enfatizzare l'efficacia dei "metodi della nonna" contro il CoDiRo, utilizzo di tonnellate di solfato di rame (alcuni dicono più del 300% di consumo rispetto all'anno precedente) che l'UE scrive di essere un metallo pesante quindi tossico e persistente, perdita di tempo e soldi di molti agricoltori per inseguire l’illusione di salvare i propri alberi, ennesima dimostrazione che contro il temibile batterio ancora oggi non c'è soluzione.
Infine dopo questa giornata ci auguriamo che ognuno ritorni a fare il proprio mestiere e che questa "nebbia" tipica di un periodo buio della storia, il Medioevo, si diradi per sempre".
Autore: Maria Nocera
Data: 22/12/2022
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