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Data: 30/10/2018 - Ora: 11:59
Categoria:
Attualità
Testimonianze e racconto della serata
Il 25 Ottobre 2018, presso la sede del cinema Don Bosco d'Essai, nell'accogliente città di Lecce, si è tenuto un evento a duplice scopo - informativo e riflessivo - riguardante il fatto di cronaca legato alla vicenda di Stefano Cucchi.
La serata si è sviluppata in due momenti differenti: il primo attraverso la visione del film "Sulla mia pelle" che ripercorre l'ultima straziante settimana di vita del protagonista, morto sei giorni dopo essere stato arrestato dai carabinieri di Roma.
Successivamente, nella fase di dibattito, sono intervenuti Ilaria, la sorella, e l'avvocato della famiglia, Fabio Anselmo.
In questa relazione riporteremo un resoconto dell'intera serata con considerazioni finali basate su cio che è stato pubblicamente argomentato.
L'evento prevedeva un libero ingresso fino ad esaurimento posti: per questa ragione tante persone si sono messe in fila diverse ore prima nella speranza di riuscire a prenderne parte.
Durante l'attesa abbiamo avuto l'occasione di intervistare i presenti in coda per riuscire a comprendere le motivazioni che li hanno spinti a voler trascorrere una serata di questo tipo.
Abbiamo ascoltato tre campioni differenti di opinione publica: una signora di età avanzata alla ricerca della verità dei fatti attraverso la crudezza delle scene nel film; una madre di famiglia, che a scopo pedagogico, sceglie di coinvolgere i figli per renderli consapevoli di una realtà ingiusta. Infine, un ragazzo che manifesta la necessità di assistere al film solo se supportato da un ulteriore dibattito. Dalle sue parole si evince una vaga paura legata alla possibilità che questo tipo di situazioni tragiche possano accadere a chiunque, senza sconti.
L'atmosfera, una volta spente le luci in sala, è stata particolarmente suggestionante e commovente grazie alla straordinaria interpretazione (della quale avremo modo di parlare in un articolo interamente dedicato alla recensione del film) dell'attore Alessandro Borghi che interpretava Stefano Cucchi.
Durante la proiezione, giungevano dall'esterno i cori degli Ultrà del Lecce a supporto della signora Cucchi e della sua causa. In un secondo momento, successivo al dibattito, è stata data loro la possibilità di entrare in sala per poter esprimere vicinanza. La loro presenza è stata così coinvolgente da emozionare Ilaria fino alle lacrime.
La parte piu interessante è stato il confronto tra l'avvocato Anselmo, la signora Cucchi e il pubblico
Ilaria ha tenuto a sottolineare il totale rispetto da parte della sua famglia nei confronti dello Stato e dell'Arma dei Carabinieri, tanto da denunciare la presenza di droga all'interno della casa di Stefano, dopo il suo decesso. Questi ultimi si sono sentiti chiamati in causa ingiustamente, ma lei dichiara di continuare a non comprenderne il motivo e di essere stata fraintesa poiché, nonostante nove anni di calvario giudiziario, la sua fiducia nella giutizia è rimasta sempre intatta. Secondo il suo modesto parere, infatti, sono solo pochi i nuclei istituzionali che sono venuti meno ai propri doveri morali e legali. "Al centro di questa vicenda c'è un essere umano che ha commesso un errore e che ha pagato a carissimo prezzo". Da queste parole si comprende come non ci sia alcuna intenzione da parte di Ilaria di minimizzare le responsabilità che suo fratello avrebbe dovuto assumersi per aver spacciato droga.
Questi nove anni di battaglia legale hanno fortemente condizionato la vita, anche familiare, di Ilaria , la quale non ha potuto godere appieno dell'infanzia dei suoi figli, pur di tenere fede alla promessa fatta davanti al corpo martoriato del fratello: ricercare la verità e far sì che non accada più a nessuno ciò che è accaduto a lui.
Di fronte a una svolta positiva delle indagini, lei sceglie oggi di dedicarsi al suo ruolo di mamma accantonando una possibile carriera politica.
Dal canto suo, l'avvocato Fabio Anselmo, ha espresso - tramite un linguaggio corporeo di chiusura – un atteggiamento risentito di fronte alle sottili provocazioni politiche provenienti dal pubblico e inerenti il comportmento dei governi che negli anni si sono succeduti. In seguito, ha denunciato di essere stato vittima di azioni intimidatorie a causa del suo coinvolgimento totale nella vicenda.
L'avvocato ha parlato anche della contraddizione dei social in quanto veicoli di informazione/ disinformazione, spiegando, infine, l'importanza della divulgazione delle fotografie scattate al cadavere di Stefano e di come questo gesto abbia smosso l'opinione pubblica non permettendo l'incancrenirsi della vicenda giudiziaria.
Facendo un bilancio della serata, possiamo sostenere come la visione del film insieme alla partecipazione di Ilaria, abbiano talmente toccato l'animo dei presenti e modificato in meglio inevitabili opinioni negative dovute a una conoscenza della vicenda poco approfondita.
Chi è entrato con uno stato d'animo probabilmente ne sarà uscito con uno opposto.
Autore: Maide Candido - Susanna Conte
Data: 22/12/2022
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